18112024Headline:

Frontini dà un taglio (del 30%) per cento

La consigliera si autoriduce i compensi. In attesa che i colleghi la imitino

Un momento del consiglio comunale

Un momento del consiglio comunale

Santa Chiara. Nel senso di Chiara Frontini, la consigliera garibaldina di Viterbo2020, che ieri in consiglio comunale se n’è uscita con un annuncio a metà tra il populismo e la provocazione. “Da oggi – ha detto – riduco di mia spontanea volontà il mio gettone di presenza. Del 30 per cento”. La giovane politica, già vista come assessora dell’amministrazione Marini e poi fondatrice di un suo movimento civico col quale ha partecipato alle ultime elezioni comunali (dietro ispirazione di Gabbianelli, si dice), candidandosi a sindaco e ottenendo poco più di 1700 voti, ha spiegato poi il perché di questa scelta. “A novembre – ha spiegato – avevo presentato un ordine del giorno in cui chiedevo a tutti i colleghi consiglieri di decurtarsi del 30 per cento le spettanze. Da allora, però, è sceso un silenzio generale sulla mia proposta. Perciò oggi ho deciso di procedere personalmente, per quanto mi riguarda, al taglio”.

Il silenzio e l’indifferenza tra l’altro, non sono mancati neanche ieri, al momento dell’annuncio di Frontini, tra un consigliere che leggeva Charlie Hedbo (addiritttura in-fran-ce-se, signori e signore) e un altro che distribuiva biscotti bagnaioli in onore di Sant’Antonio. Il tutto mentre il sindaco, in apertura di consiglio, aveva annunciato magno senza gaudio, un prelevamento dal fondo di riserva per coprire le spese della pubblicità della mostra Sacro & profano e per il concerto per i canili.

Un gesto grillino? Può darsi, anche se poi bisognerebbe vedere se “grillino” è male. Però solo lei lo ha fatto, e quegli altri hanno fatto i vaghi. E dire che ci sono moltissimi consiglieri che non avrebbero bisogno del gettone di presenza (basta andarsi a leggere le dichiarazioni dei redditi personali sul sito del Comune: sono pubbliche, in nome della Santa Trasparenza), così come ce ne sono altri che da quell’obolo invece dipendono eccome… Di qui, la domanda: ma quanto incassano, i rappresentati del popolo a Palazzo dei priori?

Il gettone di presenza, valido per consiglio comunale e commissioni (ma non per le conferenze dei capigruppo), è di circa 53 euro lordi, che diventano 37 circa al netto delle tasse. E’ ovvio che un capogruppo – che partecipa di diritto a tutte le commissioni – può arrivare in un mese a racimolare una bella sommetta. Anche se in questo caso entra in azione un tetto ai guadagni, che non possono superare i mille euro circa al mese. Insomma, nessuno si arricchisce – almeno in modo lecito – facendo politica a Viterbo. E forse proprio per questa ragione una riduzione volontaria del 30 per cento degli emolumenti sarebbe ragionevole. Il problema è andarglielo a spiegare.

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