Paolo Equitani, assessore all’Ambiente e vicepresidente della Provincia, le risulta dell’ipotesi di trasformare la centrale di Montalto in termovalorizzatore?
“A livello ufficiale no, come Ente non siamo stati avvertiti. Ma anche io ho sentito delle voci ufficiose”.
Possibile che la Provincia non sappia ancora nulla, anche se ad aprile è in scadenza?
“Possibile. Perché queste sono cose che si decidono a Roma, frutto di valutazione ad altri livelli”.
Lei è favorevole e contrario?
“Favorevole. Anzi, avevo auspicato una soluzione del genere anche per Civitavecchia, invece del carbone”.
Perché favorevole?
“Perché non si possono continuare a spendere centinaia di milioni di euro per trasportare i rifiuti all’estero né tantomeno si possono continuare ad aprire discariche o ad ampliare quelle esistenti”.
Col paradosso…
“Col paradosso di andare a ricomprare l’energia dagli stessi Paesi ai quali abbiamo dato i nostri rifiuti. Assurdo”.
La centrale di Montalto è ferma da anni.
“Perché produrre energia lì costa troppo, cinque volte rispetto a quella che compriamo dalla Francia, che è energia nucleare. E pensare che ci sono voluti miliardi e miliardi per costruirla”.
Potrebbe essere anche una svolta per il lavoro, l’economia.
“Sicuro”.