Dalla segreteria dell’Unione comunale del Partito democratico riceviamo e pubblichiamo:
La problematica della presenza di arsenico nelle acque distribuite nel territorio del Comune di Viterbo e più in generale nelle acque di gran parte della Provincia di Viterbo è stata risolta e quindi i cittadini possono riutilizzare le acque del rubinetto per tutti gli usi quotidiani.
Risulta del tutto evidente che tale risultato nasce dall’impegno di quelle Istituzioni pubbliche che, come i cittadini avranno avuto modi di constatare, in silenzio e senza proclami, hanno operato doverosamente alla soluzione con spirito di servizio senza cadere nel facile protagonismo, a differenza di chi, probabilmente, avrebbe preferito che la vicenda fosse andata in tutt’altra maniera per avere così un pò di visibilità di certa stampa più incline allo scandalismo che alla seria informazione.
La vicenda dell’acqua contaminata dall’arsenico, come è noto, nasce dalla geologia di tipo vulcanica dei nostri territori e nasce soprattutto perché, a seguito di studi epidemiologici sulle popolazioni, è stato stabilito di diminuire dal 2001 il limite massimo della concentrazione di arsenico nelle acque potabili.
Da tale data sono state richieste e concesse delle deroghe per poter affrontare il problema e solo quando la Comunità Europea non ha più ammesso la possibilità di ulteriori deroghe si è deciso di intervenire.
Si può discutere sul tempo che si è perso e che, se bene utilizzato, avrebbe permesso di trovare prima le soluzioni al problema magari anche meno costose e sicuramente meno impattanti sulla vita quotidiana di tanti cittadini.
Sta di fatto che il presidente Zingaretti, a cui va la nostra gratitudine, ha posto come priorità la soluzione della potabilità delle acque e sappiamo che ha istituito un gruppo di lavoro che lo informasse settimanalmente sul rispetto dei tempi di realizzazione degli impianti di dearsenificazione, e per intervenire in tempo utile in caso si fossero ravvisate delle criticità.
Il sindaco Michelini ha tenuto costanti contatti con il presidente Zingaretti per monitorare la situazione sul Comune di Viterbo ed il sopralluogo tenutosi ad ottobre presso l’impianto di Monte Jugo dal presidente Zingaretti, dall’assessore Refrigeri e dai Consiglieri Panunzi e Valentini né è la testimonianza.
In quella circostanza il sindaco Michelini ha potuto constatare la massima attenzione che la Regione Lazio ha nei confronti dei nostri territori circostanza che rinsalda nuovi e diversi rapporti di reciproca collaborazione e fiducia che in epoche passate si fermavano a visite di circostanza o al più elettorali, improntato ad uno spirito di mero vassallaggio.
Il sindaco Michelini al momento del suo insediamento, aveva chiesto al presidente Zingaretti un rapporto nuovo e paritario tra le due Istituzioni, e questo sta accadendo per cui il nostro grazie va anche al sindaco Michelini che dopo tanti anni di corto circuito istituzionale ha saputo riallacciare un rapporto costruttivo e corretto con l’ Istituzione Regione, fondamentale per lo sviluppo della Città e della intera Tuscia.
Il frutto di questo lavoro tra istituzioni ha prodotto un altro importante risultato: il presidente Zingaretti, come aveva già assicurato in occasione della conferenza stampa sullo stato dell’arte degli impianti di dearsenificazione, ha provveduto ad affidare anche per l’anno 2015 la gestione degli impianti alle Ditte costruttrici.
E’ un impegno significativo che ammonta a circa 15 milioni di euro che permetterà alla Talete ed ai Comuni di acquisire la necessaria esperienza nella conduzione e messa a punto dei processi di trattamento dell’arsenico e fluoro, sgravando i cittadini della nostra provincia dai costi di esercizio che sarebbero andati a gravare totalmente sulle bollette.
C’è di più, il presidente della Regione Lazio Zingaretti ha inserito nel programma degli interventi prioritari, 100 milioni di euro per realizzare interventi di miscelazione delle acque di buona qualità con acque contaminate da arsenico e fluoro, e quindi nei prossimi anni potremmo dismettere una grandissima parte, se non addirittura tutti, degli impianti di trattamento che hanno costi di gestione elevatissimi, questo a dimostrazione di un Amministrazione che non si accontenta a dare soluzione all’emergenza ma si preoccupa di renderla stabile e permanente per ridurre i costi delle bollette dei cittadini.
Ci viene spontanea una domanda: se la Giunta Polverini avesse ragionato secondo questa logica forse avremmo già utilizzato molti dei 48 milioni spesi per realizzare gli impianti di emergenza, e avremmo potuto realizzare pozzi e acquedotti con acqua senza arsenico o fluoro, da miscelare a quella attualmente disponibile.
Non rientra tra i nostri costumi, vantarci o puntare il dito verso gli avversari, però permetteteci, sommessamente, di esprimere soddisfazione davanti alla brillante soluzione data per rendere potabili le acque e per ricercare soluzioni definitive al problema arsenico e fluoro, soluzione questa che nasce dalla sensibilità e dalle capacità dei rappresentanti che il Partito Democratico e tutti i cittadini di buona volontà eleggono nelle Istituzioni.
Segreteria Unione Comunale PD Viterbo