Un’intervista sulla crisi edilizia a Fabio Turco, segretario generale della Filca Cisl Lazio Nord.
La provincia di Viterbo è tra quelle che più hanno patito l’avvento della crisi. Quale è stato l’impatto sul settore edilizio?
“Drammatico. In questi sei anni il numero di lavoratori iscritti alla Cassa Edile di Viterbo si è più che dimezzato. I dati ufficiali del 2008 parlano di 5538 lavoratori attivi, quelli di fine 2014 si fermano a 2910. A peggiorare ulteriormente le cose, e a destare maggiore preoccupazione, è la tendenza: anno dopo anno, il numero di posti di lavoro persi aumenta. Lo stesso discorso vale per il numero di ore di lavoro svolte: dai 5 milioni del 2008 a circa 2 milioni attuali”.
Come hanno reagito le imprese di fronte a questa situazione?
“Molte chiudendo i battenti, purtroppo. Anche in questo caso parliamo di percentuali molto importanti, vicine al 50%. Nel 2008 le imprese registrate in cassa edile erano 1296, oggi ne sono rimaste appena 759 e la situazione si è ulteriormente aggravata negli ultimi due anni, periodo nel quale hanno chiuso la maggior parte delle imprese “.
Quali possono essere, quindi, le iniziative per invertire la tendenza?
“Prima di tutto credo che in una situazione di emergenza non è possibile continuare ad amministrare in modo ordinario, come se intorno a noi in questi anni nulla fosse cambiato. Nel settore delle costruzioni abbiamo perso il 50% della forza lavoro, più di 2628 lavoratori sono stati espulsi dal mondo del lavoro”.
Una situazione veramente drammatica su cui la macchina amministrativa e la politica nazionale e locale non interviene in modo soddisfacente per far riprendere un settore ormai al collasso.
“Servono vere politiche di contrasto e servono immediatamente. Le Amministrazioni hanno il dovere di mettere in campo idee e forze per far ripartire il settore delle costruzioni, in quanto è l’unico settore che può rimettere in moto l’economia di questa provincia. Vediamo di buon occhio l’iniziativa del Comune di Viterbo in merito al rifacimento delle facciate del centro storico, un’edilizia nuova, sempre se l’obiettivo, oltre a quello di migliorare la città sia anche quello , in un contesto trasparente, affidare gli appalti a imprese regolari e che alla fine il progetto abbia anche come obiettivo un incremento dell’occupazione locale. Per questo motivo riteniamo utile un confronto diretto con l’amministrazione analizzando tutti i processi di questa iniziativa, garantendo interventi con una edilizia pulita e sicura”.
E sulla Trasversale Orte – Civitavecchia?
“E’ superfluo ribadire che è una delle opere più strategiche di questo territorio, pertanto la politica faccia meno chiacchiere e porti a conclusione questa opera in tempi più brevi possibili, visto anche l’ultimo impegno positivo preso dalla Regione, in merito al finanziamento deliberato per questa infrastruttura”.
grazie a Dio si è fermata l’edilizia! quale modello di sviluppo può essere costruire senza fine case che rimarranno sfitte?! l’unica cosa a cui servono nuove case a Viterbo è a riciclare soldi per la Camorra