Partenza con presupposto storico da rimarcare obbligatoriamente: Anna Tatangelo, a suo tempo, arrivò seconda. Tié. Davanti a lei uno di Viterbo. Tanto per inserire una botta di campanilismo.
Ecco. E questo è solo un dato (o meglio, un aneddoto) che la dice lunga su quanto il Mini festival sia una competizione canora (per sbarbati) dal valore indiscusso. Valore tecnico, ok. Ma prima ancora valore umano. Che poi si traduce in divertimento puro & semplice. Altrimenti mica ci si arriva così facilmente a compiere diciotto anni.
Già, tante saranno le candeline che ad inizio marzo (occhio però, le iscrizioni si chiudono a fine febbraio) porranno sulla torta a forma di microfono Paolo Moricoli e Pierluigi Alberti. La strana coppia. Partita di dentro una chiesa, con bebè che votavano altri bebè: “Vinse uno stonatello – ammette lo stesso Moricoli – Ma era tanto simpatico… E poi non ci ha lasciati fino al compimento della maggiore età”. E arrivata ad oggi, al 2015, coi ragazzi che si presentano sul palco accompagnati dal maestro personale: “Abbiamo creato posti di lavoro, mica ci stavano tutti questi professori – ci scherza sopra sempre lui – agli esordi poi prevalevano timidezza e lacrimoni. Ora invece la professionalità è indiscussa. Il migliore risulta sistematicamente colui, o colei, che non stecca una nota. Che non sbaglia una parola. Mettendo profondamente in difficoltà la giuria”. Che tra l’altro mica è composta di dilettanti allo sbaraglio. Anzi. Ci sta Italo Leali del Tuscia in jazz (che assicura ai talenti un seminario). Ci stanno fenomeni assoluti del panorama pentagrammato. E ci sta, su tutti, Antonio Poli. Il tenore di casa. Sempre in giro per il mondo a raccogliere applausi nei teatri. “A dirla tutta – prosegue – è uno fisso nella nostra squadra. Un vero amico, prima che una preziosa risorsa. E indovinate da dove è partito? Proprio da qui. Prima non aveva mai pensato di cantare. Guardate come è finita. Queste storie ci fanno piacere. Ci permettono di progredire, o almeno di conservare, nonostante mille difficoltà”.
E a proposito di marcia che non molla. Ecco qualche dettaglio utile per gli interessati. Innanzitutto le categorie, tre, per la precisione. Piccoli (nati tra 2003 e 2008). Intermedi (1999-2002). Grandi (1994-1998). Al momento dell’iscrizione ogni partecipante deve presentare un brano già edito a sua scelta, per evitare che la stessa canzone sia eseguita più volte in gara. E poi le date. Ventotto febbraio termine ultimo per le domande. Primi di marzo selezioni al ristorante La commenda. Venti e ventuno corposo antipasto al “Palarte” di Fabrica di Roma. Finalissima il 29 (ore 17) al “San Leonardo” di Viterbo.
Chicchetta di chiusura. “Io canto” e “Ti lascio una canzone” son venuti dopo, molto dopo. “Forse la tivù ci ha copiati – chiude Moricoli – Ma poco importa. A noi interessa solo di far divertire i ragazzi”. Amen.