La scuola elementare di Villanova è viva e lotta insieme a noi. Nel senso che anche il prossimo anno scolastico le lezioni si svolgeranno regolarmente nella (obsoleta) struttura di via Filippo Grispigni 1. Un normale edificio per abitazioni che da oltre vent’anni ospita invece scolaresche di bambini e ragazzini con spese peraltro esorbitanti per la casse comunali: il canone di locazione, infatti, è arrivato a costare ottantamila euro l’anno. “Purtroppo – interviene l’assessore Raffaella Valeri – non c’erano i tempi necessari per trovare un’altra soluzione che consentisse di non infliggere particolari disagi agli alunni e alle famiglie. Per cui da settembre si tornerà a scuola ancora lì”.
Se il discorso, almeno per l’anno scolastico 2015 – 2016, è ormai definito, ben diversa è la questione per il futuro. “Gli uffici comunali che si interessano della materia, cioè lavori pubblici e edilizia scolastica – spiega ancora l’assessore Valeri – sono al lavoro per individuare la scelta migliore”. E’ di tutta evidenza che fare lezione in quell’edificio privo di ascensore, palestra e anche di un spazio verde è soluzione del tutto inadeguata per una scuola moderna ed efficiente. A quei prezzi, poi, la spesa non vale proprio l’impresa, come si suol dire. E allora? “Qui bisogna essere chiari – risponde l’assessore competente – perché bisogna fare i conti con il patto di stabilità e con le risorse che, come tutti sanno, sono abbastanza limitate. Al momento, si sta lavorando su più ipotesi, una delle quali potrebbe prevedere anche l’intervento dei privati. La priorità è dare ai ragazzi, ai docenti e alle famiglie una scuola vera”.
L’idea di fondo è di individuare sempre a Villanova un’area sulla quale costruire un nuovo edificio, dimensionato con le attuali e future esigenze del quartiere che possa ospitare (sperabilmente già nell’anno scolastico successivo) la scuola elementare. E le spese potrebbero essere sostenute da un privato che poi cederebbe la struttura al Comune con una sorta di leasing: insomma Palazzo dei Priori invece di pagare un affitto a fondo perduto, pagherebbe per un edificio che in futuro diventerebbe di sua proprietà. “Sì, è una delle ipotesi su cui si stanno cercando conferme di fattibilità. Conferme che riguardano sia gli aspetti giuridici che quelli economici. Certo che continuare a spendere ottantamila euro l’anno per quella scuola non è più ammissibile. Dico con molta chiarezza che il problema andava affrontato diverso tempo fa”.
“Il discorso di Villanova – conclude l’assessore Valeri – va comunque inserito in una problematica più ampia che riguarda il lavoro di verifica su tutti gli edifici scolastici cittadini. Quando sarà completata questa ricognizione sarà possibile avere un quadro ben definito e decisamente più chiaro che ci permetterà, ad esempio, di intervenire anche sul quartiere S. Barbara dove il quartiere è cresciuto a dismisura e ha assoluta necessità di un edificio scolastico”.