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Universitari a lezione di Jobs act

Il rettorato di Santa Maria in Gradi

Il rettorato di Santa Maria in Gradi

“Non basta un act per fare un job. Il lavoro non si crea per decreto”. La battuta, amara, del direttore di Federlazio Giuseppe Crea ben descrive lo stato d’incertezza del mondo del lavoro italiano, all’alba dell’approvazione alla Camera dell’ultima riforma del lavoro. Proprio questo il nodo tematico al centro del seminario “Jobs act, Riforme e Prospettive”, organizzato dal dipartimento di Economia e Impresa dell’Università degli studi della Tuscia in collaborazione con il Rotaract Club Flaminia Romana, che si è svolto nell’aula magna del Dipartimento.

In apertura, il professor Giuseppe Garofalo ha dipinto, davanti ad una platea affollatissima, il panorama del mercato del lavoro italiano, facendo una cronistoria delle sue caratteristiche e dei cambiamenti imposti nel tempo dalle varie riforme. Il professor Garofalo ha poi parlato del disegno di legge recentemente approvato dalla Camera dei deputati, analizzandone gli intenti e confrontando la proposta con altre riforme del lavoro attualmente vigenti sul piano internazionale, molto meno legate a forme di contrattuali a tempo determinato, base del dilagante fenomeno del precariato in Italia.

Dal banco dei relatori, Giuseppe Crea ha poi offerto agli studenti il suo punto vista sulla riforma, ponendo l’accento sulle problematiche che affliggono il tessuto imprenditoriale italiano.

“È necessaria una unità d’intenti tra tutte le parti sociali per raggiungere l’obiettivo crescita – ha spiegato Crea – ci aspetta un lungo processo di riforme strutturali, assolutamente necessarie per avere qualche speranza di uscire dalla crisi economica. La flessibilità perseguita da questa riforma non deve assolutamente coincidere con un aumento della precarietà, ma deve essere accompagnata da una serie di riforme sociali che permettano di rilanciare il consumo”.

In chiusura Roberto Zerbonia, dottore commercialista, si è concentrato sulle prospettive future aperte da questo Jobs Act, offrendo agli studenti uno sguardo in anteprima a quello che potrebbe essere il futuro prossimo del mondo del lavoro.

“Questo disegno di legge rappresenta solo una traccia di quello che sarà – ha detto Zerbonia – un contenitore che fornirà la base operativa per tutta una serie di decreti attuativi che dovranno riuscire nell’impresa di bilanciare le necessità dei lavoratori con quelle delle aziende”.

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