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Unitus ed Enea, c’è energia

lectioInterconnessioni infrastrutturali e una logica europea che sfugga i soli interessi nazionali”. Queste le chiavi del futuro della gestione energetica nel nostro paese secondo il Commissario ENEA Federico Testa, protagonista della lectio inauguralis per i corsi di laurea in Ingegneria Industriale e Economia Aziendale tenutasi mercoledì scorso presso l’Auditorium dell’Università degli Studi della Tuscia.
Nato a Verona nel 1954, Federico Testa è Professore Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università di Verona, nonché direttore del Dipartimento di Economia Aziendale dello stesso ateneo. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche in materia di distretti industriali e di efficienza energetica dall’agosto 2014 il Prof. Testa è il nuovo Commissario dell’Agenzia Nazionale per le Nuove tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA).
“Una lectio particolarmente importante, perché punto d’origine di una collaborazione importante che impegnerà, nei prossimi anni, i ricercatori e i professori di Ingegneria Industriale in ricerche di rilevanza internazionale – ha sottolineato il Rettore Alessandro Ruggieri – Un corso nato da poco, ma che ha già segnato uno standard qualitativo altissimo e al quale stiamo dando seguito con un corso di laurea magistrale in ingegneria meccanica in fase di progettazione per partire il prossimo anno accademico”. Durante la sua lectio, di fronte a una platea affollatissima, il Prof. Testa ha offerto agli studenti una retrospettiva sulla “storia energetica” del nostro paese, fino ad arrivare ai problemi che attualmente affliggono il mercato europeo e alle prospettive future. Secondo il prof. Testa il nostro, purtroppo, è un paese a forte dipendenza energetica, l’Italia copre la gran parte del suo fabbisogno importando energia dall’estero. Una necessità nella quale, tra l’altro, siamo ostacolati dalla scarsità delle interconnessioni per lo scambio di risorse combustibili, un problema sul quale dobbiamo lavorare in una logica di collaborazione europea. Dobbiamo inoltre operare, ha evidenziato Testa, forti investimenti per migliorare l’efficienza energetica e ridurre i consumi. Su questo fronte abbiamo già competenze e tecnologie universalmente riconosciute come validissime. L’interesse per la lezione è stato altissimo, con numerose domande soprattutto da parte degli studenti. Dopo la lectio, il Prof. Testa ha lasciato la parola a due ingegneri dell’Enea, Aldo Pizzuto, responsabile dell’unità tecnica sulla fusione termonucleare, e Silvano Tosti, responsabile del laboratorio di tecnologie nucleari, moderatori di una tavola rotonda dal titolo “Energia pulita per il XXI secolo”. Nel corso di questa seconda parte, gli esperti hanno parlato delle nuove tecnologie per l’energia, con particolare riferimento alla fusione termonucleare e al progetto ITER, un reattore sperimentale a fusione in fase di realizzazione nell’ambito di una collaborazione internazionale tra Unione Europea, Giappone, Stati Uniti, Russia, Cina, India e Corea, nonché alla proposta italiana DTT, una nuova infrastruttura di ricerca per la fusione, che il governo ha incluso nell’elenco dei progetti da finanziare con i fondi per la competitività recentemente attivati da Junker. E’ proprio in questo ambito che si sviluppa la collaborazione tra il gruppo di ingegneria dell’Università della Tuscia e il centro di ricerche ENEA di Frascati, sullo sviluppo di nuove tecnologie per l’energia e, in particolare, sulla fusione termonucleare, una delle opzioni più promettenti per garantire una fonte di energia su larga scala, sicura, rispettosa dell’ambiente e praticamente inesauribile. Una collaborazione orientata sia alla ricerca che alla didattica che si espleterà sia nella co-tutela di studenti di dottorato che nell’attività formativa, attraverso tirocini e l’istituzione di corsi ufficiali sulla fusione nell’ambito del futuro corso di laurea magistrale in ingegneria meccanica. A questo proposito, il centro ENEA-Frascati e altri partner di Euroatom, comunità europea dell’energia atomica, hanno dato la disponibilità ad ospitare studenti dell’università della Tuscia per stage e tesi di laurea presso i loro laboratori.

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