Il tutto ruota (anzi, suona) attorno ad un concetto semplice semplice. Prendere qualcosa di buono che già esiste. E dargli un vestito. Nel senso, inserirlo in una cassa di risonanza più ampia ed importante. Al fine di non limitare l’evento all’evento. Ma di renderlo un prodotto (culturale) che possa appunto produrre, appunto rendere. Che lasci un segno.
Parte così il Tuscia gospel festival. Atto primo. Perché se c’è una certezza, è che la rassegna si ripeterà ogni santo (nel vero senso della parola) Natale. Con ospiti sempre più illustri. Chicchette di contorno. E tutte quelle belle cose che ben riescono al collaudato staff del Tuscia in jazz, promotore della manovra.
Si parte il 19. Ossia venerdì. Ad aprire le danze tocca ai “Dexter Walker & the Zion movement”. La cornice è la chiesa Santa Maria della Verità (nel capoluogo). “Un battesimo particolare – dice Italo Leali, co-direttore – poiché insieme all’altra data del 27 si snocciolerà in favore di ‘Viterbo con amore’ e del Ceis. Si paga solo in queste due occasioni, ma con piacere. Esorto tutti anzi a dare una mano a un paio di storiche preziose realtà territoriali”. E Viterbo con amore conferma la bontà della cosa: più di 500 prevendite sono già partite. La rete funziona.
Il 20 si canta ancora. Trasferta a Bagnaia (chiesa San Giovanni Battista) coi “4love gospel sextet”. Si entra gratis. È così sarà fino a chiusura cancelli. A ruota: stesso posto e stessa frazione, il 21, “Nate Brown & One voice”. Il 22 si torna nella città dei papi (medesima cupola dell’apertura), “Pastor Patrick George gospel singer”. Questo alle 18.30, alle 22 puntata extra a Tuscania. Se ne saprà di più a breve sulla pagina Facebook dedicata. Il 23 San Martino al Cimino (Abazia cistercense): “The New York gospel spirit”, che per la Vigilia saranno da mamma Rai. Qualche ora di riposo e di nuovo sul palco il 27, al duomo di Viterbo: “The charleston mass choir”, come si diceva per il Ceis. Termina tutto il 28, a Grotte Santo Stefano (chiesa parrocchiale): “Cedric Shannon Rives & Unlimited praise gospel singer”.
Considerazioni di chiusura. Tante le forze in campo. Tra cui l’amministrazione comunale, quella provinciale, e la Fondazione Carivit. Presenti in fase di conferenza rispettivamente l’assessore Delli Iaconi ed il presidente Mario Brutti. E a proposito di Mario, ci sta di mezzo pure Mario Ciampà, del plurimedagliato Roma gospel festival. “Siamo collegati con la capitale – chiude Leali – e ci fa immensamente piacere. Primo perché ci appoggiamo a qualcosa di forte e consolidato. Secondo perché ci si pubblicizza e sponsorizza vicendevolmente”.
Costo della manovra: 15mila euro totali. Viterbo con amore ed il Ceis si autofinanziano (ma comunque hanno sposato volentieri la causa). Sì, Natale si può fare (e bene) anche con pochi soldi.