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Stelle del Coni sullo sport viterbese

La premiazione del Coni

La premiazione del Coni

E’ la serata di quelli che lavorano seriamente e duramente: senza clamore né compensi, lontanissimi dai palcoscenici che luccicano e dai riflettori che illuminano. E’ la serata della consegna delle benemerenze che il Coni regionale assegna a coloro che si sono distinti in ambito sportivo. Gente con decenni di attività alle spalle sui campi e nelle palestre di periferia, alle prese costantemente con problemi d’ogni genere (logistici, economici soprattutto). E’ la serata che celebra lo Sport laziale,quello rigorosamente con la maiuscola. E conta assai poco che manchi l’ex presidente del Coni Mario Pescante, bloccato da problemi personali.
Splendida (ma decisamente fredda) la location offerta dal Comune di Tuscania che ha organizzato la cerimonia in collaborazione con il Coni regionale, guidato da Riccardo Viola (figlio dell’ingegner Dino che fu presidente della Roma): l’imponente Basilica di San Pietro, di epoca romanica eretta sui resti di un tempio pagano. A fare gli onori di casa il sindaco Fabio Bartolacci e il vice Leopoldo Liberati, mentre le istituzioni sono rappresentate dal presidente della Provincia Marcello Meroi. “La politica prenda esempio dallo sport – attacca il primo cittadino tuscanese – e sappia cogliere quelle opportunità che, talvolta, per inerzia o per incapacità riesce a perdere”. “Sì, è vero – incalza Meroi – la pratica sportiva è fatta da uomini, ma anche e soprattutto da campi, impianti, strutture, palestre. Gli amministratori locali e non solo hanno il dovere di dare ai giovani la possibilità di praticare la disciplina preferita”. “Stasera possiamo respirare aria pulita – chiude il cerchio Viola -. Dopo tutto il fango di questi giorni, ci voleva proprio. Senza il lavoro oscuro, appassionato e disinteressato delle persone che sono qui, in Italia sarebbe impossibile lo sport a qualunque livello. Il nostro è un baluardo a salvaguardia dei nostri figli e dei nostri nipoti”. In platea l’ex portiere della Lazio Felice Pulici (oggi dirigente del Coni), che vinse lo scudetto in una squadra di grandi campioni (Wilson, Re Cecconi, Chinaglia): alla presidenza sor Umberto Lenzini, in panchina il grandissimo e compianto Tom Maestrelli.
Lunghissimo l’elenco dei premiati, con Roma e provincia a fare ovviamente la parte del leone. Ma la Tuscia si difende più che bene. Ricevono la stella d’argento al merito sportivo Carlo Aronne (una vita dedicata ai portatori di handicap), Renzo Lucarini (dirigente di lungo corso della Federalcio) e il Pianoscarano 1949 (65 anni dedicati al pallone in un quartiere del capoluogo e l’enorme soddisfazione di aver allevato anche un futuro azzurro: Leonardino Bonucci) rappresentato dai dirigenti Gianluca Grossardi e Sergio Gentili. Stella di bronzo all’attuale delegato provinciale del Coni Alessandro Pica, con un lunghissimo passato alla segreteria del settore giovanile e scolastico della Figc, impreziosito dalla partecipazione ai Mondiali di calcio in Usa nel 1994.
Da segnalare infine che nel libro “Campione per sempre – Il Lazio e le sue eccellenze” in cui si elencano tutti gli olimpionici della regione, la Tuscia piazza due suoi campionissimi: il civitonico Sergio Caprari (classe 1932) che vinse la medaglia d’argento nel pugilato (pesi piuma) alle Olimpiadi di Helsinki del 1952, e il falisco Livio Trapè (classe 1937) che vinse un oro (100 chilometri a squadre) e un argento (gara individuale) nel ciclismo a Roma ’60.

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