17112024Headline:

Slot machine, l’esempio virtuoso di Corchiano

Il sindaco di Corchiano Bengasi Battisti

Il sindaco di Corchiano Bengasi Battisti

Un altro esempio da Corchiano, il Comune falisco guidato da Bengasi Battisti, già all’avanguardia in diverse iniziative (per esempio la raccolta differenziata). Stavolta tocca alla lotta alla ludopatia, e in particolare alle slot machine nei locali pubblici che in alcuni casi si trasformamo in vere e proprie sciagure per coloro che non riescono a smettere di giocare e, di conseguenza, per le famiglie. L’idea è semplice: dissuadere gli esercenti – per esempio i titolari dei bar e dei circoli – ad ospitare queste macchine a volte infernali praticando robusti sconti sulla tassa dei rifiuti. Con riduzioni della pressione fiscale addirittura del 50 per cento, cioè della metà.
“Ai proprietari e gestori , che decidono di sottoscrivere la proposta etica e responsabile , sarà fornito il logo Locale No Slot da apporre obbligatoriamente sulla vetrina dell’attività affinchè la scelta sia riconoscibile da tutti – spiega lo stesso Battisti – L’uso sapiente del fisco locale si associa alla buona pratica della raccolta differenziata dei rifiuti e con l’introduzione della tariffa puntuale (paghi in relazione alla quantità di rifiuti indifferenziati prodotti e conferiti), consente alle Comunità di poter contrastare comportamenti a rischio e premiare quelli etici”.
Una vera e propria missione sociale, dunque, che il Comune si fa carico di guidare, visto che, come dice il sindaco la normativa sul gioco d’azzardo rappresentano un esempio di come qualcosa non funzioni nell’ambito della legislazione nazionale”. Prosegue Bengasi Battisti: “Le comunità hanno anche il compito di prevenire e praticare un modello sostenibile di società che attraverso il senso di responsabilità individuale e collettiva tenti di contrastare la ludopatia e le sue nefaste conseguenze.
I governi locali non possono voltare la testa dall’altra parte, anzi, devono intervenire per limitare il più possibile i danni sociali e sanitari delle diffuse ludopatie , proteggendo in particolare i ceti più deboli, le prime vittime di questa realtà”. E chissà che dalla piccola ma sensibilissima realtà di Corchiano non arrivi un esempio da seguire per molti altri sindaci della Tuscia, e non solo della Tuscia.

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