Primo, urgentissimo, problema: bisognerà rimediare altre sedie, e in fretta. Perché al tavolo della giunta non c’è più spazio – materialmente – per ospitare i nove, onorevolissimi, deretani dei nove, altrettanto onorevolissimi, assessori (qualora questi decidessero, non si sa mai, di presentarsi tutt’insieme in aula). Ricordarsi di provvedere immediatamente.
Detto questo, il primo consiglio comunale dopo la verifica di governo attuata dal sindaco Michelini, regala una serie di interventi coloriti dalla maggioranza e soprattutto dall’opposizione. Tutti a commentare le decisioni del primo cittadino, annunciate in aula e attese alla pubblicazione ufficiale dopo che anche l’ultima assessora, Alessandra Zucchi (neo mamma: tante belle cose) avrà firmato il decreto di nomina. Così, dopo una sacrosanta citazione del riconoscimento Unesco alla Macchina di Santa Rosa (arrivato giusto un anno fa, a Baku, e ricordato dalla consigliera De Alexandris), fuoco alle polveri.
Giusto per scaldarci, ecco il passaggio più succoso di Claudio Ubertini, capogruppo di Forza Italia: “Benvenuto al nuovo assessore. Al sindaco dico: avevate problemi con otto assessori, figuriamoci con nove”. E sì, benvenuto di cuore.
Ma è stato Gianmaria Santucci (Fondazione) a randellare con gioia, mettendo in luce tutte le contraddizioni della maggioranza. Che non sono poche. “Intanto: non eravate soddisfacenti prima, non lo sarete con l’arrivo di Vannini, le cui qualità tra l’altro non si discutono. Il problema semmai è politico. Lei sindaco ha sfasciato la sua lista, Oltre le mura: l’assessora Saraconi diceva che andava stracciato il contratto con Viterbo ambiente e lei che ha fatto? Ha tolto la delega alla Saraconi: niente è casuale. Per non parlare di Sel: l’assessora Valeri è stata riconfermata soltanto perché il suo partito non è riuscito a trovare un degno sostituto. E il Pd? Una parte, ben definita, dei democratici si è messa di traverso per non togliere la delega ai Servizi sociali a Fersini… La verità è che siamo tutti suoi prigionieri politici, sindaco: noi come opposizione, e la maggioranza perché non ha il coraggio né la forza di mandarla a casa”. Applausi dal pubblico, subito repressi dalle guardie svizzere.
E mentre il capogruppo del Pd Serra è sibillino (“Del nono assessore non mi interessa, né che sia esterno: l’importante è che si facciano le cose. Dobbiamo aggredire la differenziata”), i fuochi artificiali li regala sul finale Goffredo Taborri, forse esaltato dalla presenza in aula del maggiore esponente del Nuovo Centrodestra viterbese, Daniele Sabatini: “In vent’anni trascorsi su questi banchi – ha detto il consigliere – non avevo mai ascoltato tanta ipocrisia. Lei, assessore Vannini, è entrato in un posto che definire serpaio è poco. L’ipocrisia si taglia a fette: il sindaco in campagna elettorale parlava di una giunta a sei assessori, siamo partiti con sette e passati quasi subito ad otto. Ora siamo a nove. Ma il problema sta anche in quegli assessori che non fanno nulla, che non si fanno mai vedere e che pure ricevono regolare stipendio. Ecco, bisognerebbe iniziare a pagare solo quelli che lavorano…” Boom. E con l’incendio appiccato non resta che accendersi l’ultimo Toscano e prendere la via di casa: la seduta è tolta, la sudata continua.