E’ buia, è magica, la cappella palatina di Palazzo dei priori (salendo le scale dal giardino sulla destra) è un antro suggestivo. Dentro, tre capolavori dell’arte sacra: Morte di Santa Maria Egiziaca (di Marco Benefial), Visitazione di Maria a Elisabetta (di Bartolomeno Caparozzi) e Incredulità di San Tommaso (di Salvator Rosa). I visitatori s’accalcano, e poi ascoltano le spiegazioni di Andrea Alessi. Tocca a lui, che ne è il curatore, presentare la mostra Sacro & Profano, aperta ieri e che durerà fino al 31 gennaio prossimo.
Siamo a Palazzo perché questo è il luogo centrale dell’esposizione, quello più nobile e austero, e infatti è l’allestimento a colpire, a sbalordire: la cappella palatina, ma anche l’attigua sala della Madonna (dedicata al profano, dove sono esposti Ercole e Onfale di Romanelli e Il ratto di Polissena di Domenico Corvi) sono trasformate, così come sono trasformati dipendenti e uscieri comunali, in ghingheri per l’occasione. Ma Sacro & Profano non è solo qui: continua alla chiesa di San Raffaele, a piazza del Gesù, dove si trovano gli affreschi di palazzo Spreca, e poi al museo Colle del Duomo (unico sito a pagamento secondo le abituali tariffe) e ancora alla chiesa del Gonfalone, in via Cardinal LaFontaine, e naturalmente al museo civico (ingresso gratuito fino al 6 gennaio) e persino su, a San Martino al Cimino, museo dell’Abate.
Il taglio del nastro dell’evento più importante del Natale viterbese – sempre che venga pubblicizzato diffusamente anche fuori le mura – è arrivato ieri pomeriggio in piazza del Comune. Con venti minuti, non accademici, di ritardo per aspettare il ritardatario deputato della Repubblica Fioroni Giuseppe. Quando è arrivato lui, la banda ha smesso di suonare (d’altronde stavano esaurendo il repertorio e presto sarebbero passati ai Pooh). C’era Fioroni, dunque, c’era il prefetto, il procuratore capo Pazienti (che insieme alle forze dell’ordine ha recuperato gli affreschi di palazzo Spreca) e c’era la solita compagnia di giro.
Mancavano però gli assessori. Appena tre i presenti sui nove teoricamente disponibili: Ciambella, Ricci e Delli Iaconi (con papillon). Tutti del Pd. Assenti, non si sa quanto giustificati, gli esponenti di Oltre le mura – che dovrebbe essere la lista del sindaco – e di Viva Viterbo, mentre c’era il buon Moricoli di Sel. E meno male che la verifica di giunta si era conclusa in modo positivo.
Meglio concentrarsi su Sacro & Profano, senza entrare nel merito artistico della mostra (lo faranno in parecchi, nei prossimi giorni, e ci sarà da scompisciarsi) e ribadendo che per far posto alla mostra è stata sacrificata una sola carrozza, tra l’altro neanche pregiatissima. Una rinuncia tutto sommato accettabile, e temporanea.