“Mala tempora currunt”. A dirlo è un reincarnato Cicerone, nelle vesti di Priorius, ormai gola profonda di Viterbopost su tutti i retroscena di palazzo dei Priori, noti e meno noti. “Ma alcuni di questi fanno drizzare i capelli – dice con voce disperata – anche a chi non ce li ha”.
Allora, caro Priorius, stavolta che è successo?
“Che non è successo, vuol dire. Perché è successo di tutto e rischia anche di succedere di più. Sono successe talmente tante cose che il povero Leonardo non so quanto potrà reggere ancora. Certo è che rimettere in piedi la baracca è impresa sempre più ardua”.
Vuol dire che il giro di valzer delle deleghe non risolverà l’empasse in cui si trova il Comune?
“Macché. Anzi, ha peggiorato la situazione perché la tensione si taglia a fette”.
Vabbé, ma andiamo sul concreto…
“Allora: martedì alle 9 il nuovo assessore ai servizi sociali era Luisa Ciambella. Alle 13,30 è tornato ad essere Fabrizio Fersini”.
E che è successo?
“Che il Pd, o meglio due componenti (vogliamo chiamarle così) del Pd, si sono messe di traverso e di brutto”.
Cioè?
“L’ala trinariciuta, quella che fa capo a Enrico Panunzi, e quella renziana, guidata da Francesco Serra, hanno fatto fronte comune e messo Michelini con le spalle al muro. E il povero Leo, alla fine, ha dovuto alzare bandiera bianca”.
Ah sì? E come mai?
“Come mai, come mai. Panunzi e la sua ciurma hanno difeso l’assessore di riferimento. I renziani, un po’ incazzati anche perché avrebbero voluto Sandro Mancinelli come nuovo assessore, hanno deciso che era meglio non disturbare il manovratore”.
Scusi, ma chi è il manovratore?
“Come chi è? Panunzi, ovvio. Che non per nulla fa il consigliere regionale”.
E allora?
“E allora si occupa anche di sanità. Quindi, meglio non farlo incazzare troppo…”.
Beh, lei è un po’ troppo sospettoso…
“No io sono andreottiano. Nel senso che a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.
E lei crede di averci azzeccato?
“Questo glielo dirò tra un po’ di tempo. Per ora sospetto e basta”.
Vabbè. C’è dell’altro?
“Sì, perché Leo Michelini rischia di fare un’altra bella figura di merda”.
No, diciamo figuraccia, che è meglio. Comunque, di che si tratta?
“Del progetto Civiter”.
Si spieghi meglio…
“Allora, martedì in consiglio comunale Michelini, tra le tante cose, ha annunciato che il progetto Civiter sarebbe rimasto nelle mani di Alvaro Ricci”.
Vero. Beh, che c’è di strano?
“Ieri mattina sul Messaggero, nell’articolo sul Comune, Massimo Chiaravalli ha scritto invece che il progetto Civiter rimane nelle mani del sindaco”.
Vero anche questo. E allora, che significa tutto ciò?
“Significa che il povero Michelini ha dovuto subire un altro dicktat, quello della sora Lella. Il progetto Civiter lo vuole lei a tutti i costi. Pensi che ha pure minacciato le dimissioni”.
E Michelini?
“Secondo me ne ha le palle piene della Saraconi. Ma non ha il coraggio di mandarla a casa. E allora, per il momento, ha trovato la solita soluzione alla democristiana”.
Ma come finisce?
“Ah, saperlo. Ormai palazzo dei Priori è tutto un quiz. Come l’Indietro tutta di Renzo Arbore. Staremo a vedere”.