Le liste d’attesa, per la precisione la mancata consultazione dei sindacati sull’abbattimento dei tempi per poter beneficiare dei servizi sanitari, manda sulla graticola il direttore generale della Asl Luigi Macchitella reo a detta dei segretari viterbesi di Cgil (Carlo D’Ubaldo), Cisl (Rosita Pelecca) e Uil (Giancarlo Turchetti) di aver affrontato il tema “senza confrontarsi con le organizzazioni sindacali del territorio, in palese violazione dell’accordo siglato da Regione, Cgil, Cisl e Uil che prevede invece la consultazione delle rappresentanze dei lavoratori”. A questo punto secondo la triplice deve intervenire il presidente della Regione, Nicola Zingaretti.
“Avremmo voluto discutere con il commissario – proseguono D’Ubaldo, Pelecca e Turchetti – sul perché in provincia di Viterbo si sono accumulate 16.605 richieste di prestazioni tra TAC (2.460), ecografie (10.332), medicina nucleare (480) e risonanza magnetiche (3.333). Il dato più critico per numeri complessivi di tutte le Asl della Regione, sia romane che provinciali. Avremmo voluto discutere su come venivano utilizzati, in quota parte, i 7 milioni di euro aggiuntivi previsti nell’accordo siglato tra la Regione e Cgil, Cisl e Uil, confederali, di categoria e pensionati. Avremmo voluto discutere su come sarebbero stati migliorati gli utilizzi dei macchinari, i prolungamenti di orario delle prestazioni, su come avremmo potuto utilizzare meglio il personale sia medico che paramedico. Avremmo voluto in definitiva discutere su questioni che riguardano tutti i cittadini della Provincia, lavoratori e pensionati. Avremmo voluto esercitare quel diritto-obbligo di controllo e vigilanza – sottolineano i sindacati – che la nostra rappresentanza richiede, sulla fruibilità ed economicità della sanità pubblica nella nostra provincia. L’atteggiamento del Commissario impedisce tutto questo e di questo siamo rammaricati poiché le intenzioni della Regione vanno in tutt’altro senso. Si tratta infatti di rispetto delle regole, così come del rispetto di cittadini e lavoratori che beneficiano o meno dei servizi di un’azienda pubblica che ci sta dando invece l’impressione di agire come un qualsiasi privato. Speriamo che anche Macchitella prima o poi se ne renda conto. Chiediamo infine al presidente della Regione, Nicola Zingaretti, di intervenire formalmente per mettere una volta per tutte fine a questo atteggiamento che rischia di diventare pericoloso perché volto a delegittimare il ruolo dei sindacati. Con la speranza che almeno lui si renda conto della gravità del comportamento assunto da uno dei suoi dirigenti che pare proprio procedere a suo piacimento”.
“Nel frattempo – concludono Cgil, Cisl, Uil Viterbo – non ci resta altro che prendere atto della completa assenza di volontà da parte del commissario Asl di voler convocare e confrontarsi con le organizzazioni sindacali. Aspettiamo di sapere il perché”.