E’’ il Lazio la regione italiana che registra il maggior numero di rapporti di lavoro attivati nel triennio 2011 – 2013. Ma è anche quella col maggior numero di cessazioni. E con il numero più alto di contratti pro-capite: ben 2,10 a testa nel secondo trimestre 2013 contro una media nazionale di 1,4.
Venerdì ho partecipato, insieme a tutta la camera sindacale, alla manifestazione a Roma nell’ambito dello sciopero generale nazionale proclamato da Cgil e Uil. Uno sciopero contro il Jobs Act e la Legge di Stabilità voluti dal Governo pienamente riuscito con un’adesione da parte dei lavoratori superiore al 60% e una partecipazione nelle cinquantaquattro piazze d’Italia di oltre 1,5 milioni di persone.
Per tornare invece ai rapporti di lavoro attivati, sono pubblica amministrazione, istruzione e sanità i settori più ‘prolifici’ nel Lazio che con il 23,9% di attivazioni contrattuali si colloca ben al di sopra della media nazionale (17,5%). Seguono servizi pubblici, sociali e personali con il 23,6%, contro una media nazionale del 10,6%. Subito dopo alberghi e ristoranti con il 17%. Lazio e Lombardia registrano il maggior numero di contrattualizzazioni sia nel 2012 sia nel 2013, partecipando per il 14% ciascuna alla dimensione nazionale delle attivazioni. Altissima la percentuale nella nostra regione di contratti a tempo determinato (68,4%). Ma hanno un peso rilevante rispetto al dato nazionale (7,8%) anche i contratti di collaborazione (9%).