16112024Headline:

Jobs act: sindacati infelici e scontenti

Giancarlo Turchetti, segretario provinciale Uil

Giancarlo Turchetti, segretario provinciale Uil

Si chiama Jobs act. E si traduce in “incazzatura generale”. La nuova riforma del lavoro, appena passata in Senato, non convince affatto i vertici dei sindacati provinciali viterbesi.
Tuonano, come poi previsto, Cgil e Uil. Più morbido invece il pensiero Cisl. Che comunque non esulta, ma preferisce attendere sornione che dalle parole si passi ai fatti.
Fronte scontenti. “Non siamo d’accordo col blocco Renzi – apre il forum Giancarlo Turchetti, segretario provinciale Uil – hanno imboccato una strada sbagliata. Diametralmente opposta al dialogo che invece avrebbe dato altri frutti. Non sono stati affatto presi in considerazioni i pareri di chi, come noi, segue ogni giorno il dramma di troppa gente. Stiamo parlando di modifiche assurde, solo chiacchiere. Si rimanda tutto ai decreti attuativi. Ogni singolo cambiamento è effimero, avvolto nel mistero. C’è da rivedere l’economia. Siamo lontani anni luce”.
Di pari passo, come si diceva, marcia la Cgil. Che tra l’altro, proprio insieme a Uil, scenderà in piazza a manifestare il prossimo 12 dicembre, a Roma. “Un atteggiamento provocatorio e pretestuoso quello di Renzi – rimarca a ruota il pariruolo Carlo D’Ubaldo – Si dovrebbe vergognare. È come aver sete e comperare una bottiglia vuota. Un atto che non risolve nulla”.

Carlo D'Ubaldo, nuovo segretario Cgil

Carlo D’Ubaldo, nuovo segretario Cgil

D’Ubaldo tocca poi anche il lato politichese della faccenda. “Spero in una presa di coscienza da parte del Partito Democratico – spiega – questa vittoria di Pirro, da leggere in chiave strettamente personale (il riferimento è al premier, ndr) aumenta notevolmente la frattura col mondo che il Pd ha voluto ed è riuscito finora a rappresentare. Forse sono più importanti i finanziamenti e gli interessi dei finanziatori che gravitano attorno alla Leopoloda. Perché qui, incontro ai lavoratori non ci si va per niente”.
Cisl. “Valutiamo con calma – dice Fortunato Mannino – attendiamo l’effetto dei decreti attuativi. La frammentazione del mondo del lavoro è netta ed evidente. In provincia sono seimila i contratti a tempo indeterminato. A fronte di 27mila determinati e 12mila co.co.co. Vediamo se la manovra ci darà risposte utili in merito. E attendiamo una seria riforma per i centri dell’impiego. Riqualificare il personale in uscita sarà determinante. Insomma, misureremo i traguardi sugli atti”.

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