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Ilco: contro Rimini per tornare a vivere

Fausto Cipriani, allenatore della Ilco dall'ultima giornata di stagione regolare

Fausto Cipriani, allenatore della Ilco 

Dimenticare quel trentello. Ecco l’imperativo in casa Ilco dopo la pesantissima sconfitta di Rieti e alla vigilia della fondamentale sfida interna contro Rimini, uno snodo decisivo dell’intera stagione. In tutta onestà dalla doppia consecutiva trasferta contro le prime della classe, ben pochi si attendevano qualche passo avanti in graduatoria. Ma, mentre a Palestrina la Stella Azzurra disputò una buona gara con una prova più che dignitosa che riuscì anche a mettere in difficoltà la quotata formazione romana, al PalaSojourner la resa è arrivata non solo nel punteggio, ma pure in un incomprensibile atteggiamento piuttosto remissivo. D’accordo, Rieti è la migliore dell’intera compagnia e a breve dovrebbe essere annunciato l’ingaggio di Carraretto a rendere ancor più granitico un roster che già oggi appare di categoria superiore.

Di fronte ad un team di caratura nettamente superiore, Viterbo si è rannicchiata in se stessa, quasi aspettando come una liberazione la sirena finale, sancita da un -31 che non ha bisogno di altri commenti.
Ecco, ma adesso il tempo della ricreazione (ammesso che in un torneo così impegnativo come la serie B ci si possano concedere pause ricreative) è finito. Bussa alle porte il match contro i Crabs Rimini, diretta concorrente nella corsa alla salvezza. Qui non è più lecito e ammissibile sbagliare: è una partita da vincere a tutti i costi. Non importa come e attraverso chissà quali meccanismi tecnico-tattici. Bisogna semplicemente portare a casa i due punti. Come? Sputando sangue e sudore su ogni pallone, mettendoci quella grinta e quella passione che devono essere l’ingrediente essenziale e insostituibile in una formazione che si pone come obiettivo primario la conferma nella categoria. Non dimenticando che nelle fasi (purtroppo inevitabili) in cui per un motivo qualunque non si segna, vanno limitati al minimo i danni con una difesa aggressiva che almeno non permetta agli avversari allunghi decisivi e talvolta non più recuperabili.
E’ una regola fondamentale del basket a tutti i livelli. Diceva Virginio Bernardi (uno che dalla pallacanestro non ha avuto tutto quello che meritava e che passava giornate intere in palestra a lavorare sui raddoppi e sugli aiuti con gente come Bonamico, Fumagalli e un certo McAdoo, mica pizza e fichi) nel suo caratteristico lessico partenopeo-romagnolo: quando non la butti dentro, tira fuori gli attributi e pensa subito a come non far segnare gli altri. Con queste armi, si affronta e si batte Rimini: forza Stella, domenica comincia il tuo vero campionato.

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