Entro il 31 dicembre le lavoratrici madri possono richiedere i buoni di seicento euro mensili per “l’acquisto di servizi per l’infanzia”. Con questo assegno mensile, la famiglia potrà provvedere a pagare una baby sitter o l’asilo nido, sia pubblico che privato.
Il voucher può essere ottenuto per un massimo di sei mesi – per un totale di 3600 euro – solo dopo aver rinunciato al congedo parentale e non oltre gli undici mesi dallo stesso congedo. Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e,nei giorni scorsi, l’Inps ha provveduto a perfezionare il servizio di procedura on line per richiedere il contributo. E l’Inps, sul suo sito, a spiegare chi e come può richiedere l’assegnazione dei contributi. “La madre lavoratrice dipendente di amministrazioni pubbliche, di privati datori di lavoro, nonché la madre lavoratrice iscritta alla gestione, al termine del periodo di congedo di maternità e negli undici mesi successivi, ha la facoltà di richiedere, in luogo del congedo parentale, un contributo utilizzabile alternativamente per il servizio di baby sitting o per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati. La richiesta può essere presentata anche dalla lavoratrice che abbia usufruito in parte del congedo parentale”.
“Il beneficio – chiarisce ancora l’Inps – consiste in un contributo, pari ad un importo massimo di 600 euro mensili, per un periodo complessivo non superiore a sei mesi”. L’obiettivo, secondole intenzioni del Governo, è di “promuovere una cultura di maggiore condivisione dei compiti genitoriali e favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”.
La madre lavoratrice può presentare domanda tramite i canali telematici dell’Inps, indicando, al momento della domanda stessa, a quale delle due opzioni – buoni voucher per baby sitter o contributo per l’accesso alle strutture pubbliche e private accreditate – intende accedere e per quante mensilità intende usufruire del beneficio in alternativa al congedo parentale, con conseguente riduzione dello stesso.
C’è un limite di venti milioni di euro annui, anche per l’anno 2015. Esauriti tali fondi le domande saranno rifiutate. Mentre a stilare le graduatorie sarà semplicemente l’ordine di presentazione. Sarà poi lo stesso sito Inps a pubblicare l’elenco delle strutture pubbliche e private accreditate, nel caso in cui la madre scelga il contributo per l’asilo e non per la baby sitter.
Inutile aggiungere che è proprio il caso di sbrigarsi visto che alla scadenza dei termini di presentazione delle domande mancano meno di 15 giorni e ci sono pure le feste in mezzo…