Confartigianato ritiene di strutturale importanza affrontare urgentemente il grave problema della giustizia, in particolare dei suoi tempi di svolgimento così abnormemente lunghi da costituire in se stessi un drammatico elemento di frequentissima giustizia negata; nonché della certezza di esecuzione delle sentenze, sia attraverso l’adeguamento delle strutture detentive sia attraverso l’ampliamento degli strumenti alternativi al carcere per la riparazione dei torti e il reinserimento sociale dei detenuti.
Sosteniamo fermamente la separazione delle carriere di magistratura tra funzioni giudicanti e funzioni inquirenti, al fine di rendere effettivamente terzo il profilo delicatissimo del giudice chiamato a essere equo, imparziale, attentissimo e sollecito applicatore del diritto ai casi concreti, nello spirito dei principi costituzionali e dei loro fondamenti valoriali.
Avvertiamo sempre più spesso la necessità di adeguare i tempi alla vita corrente. In questo ambito, una giustizia di particolarissima urgenza va resa alla famiglia attraverso un deciso adeguamento degli istituti giuridici che la regolano, con più specifico riguardo ai casi, ormai di drammatica consistenza numerica e di elevato costo umano e sociale, di separazione familiare che finiscono per moltiplicare l’ingiustizia e la crudeltà delle situazioni a danno soprattutto dei minori e del coniuge debole.
Una reale normativa e giurisprudenza di assoluta pari dignità e uguaglianza di diritti e doveri reciproci fra coniugi e fra genitori e figli, è il primo degli elementi di giustizia da recuperare, per il bene delle famiglie stesse, delle generazioni che si affacciano alla vita, e della società. Assolutamente inaccettabile, eticamente e costituzionalmente, è che un coniuge venga a trovarsi in umilianti condizioni discriminatorie di vita dal punto di vista economico, sociale e dei rapporti con i figli, rispetto al livello del nucleo familiare complessivo, senza sua colpa. Come è inaccettabile ignorare le potenzialità benefiche della più vasta comunità familiare che, a immediato ridosso del rapporto genitori–figli, contempla figure parentali come i nonni e gli zii, ove siano in grado, come spesso sono, di fornire contributi emotivamente, affettivamente ed organizzativamente decisivi prima di ogni ricorso a istituzioni pur benemerite ma emotivamente terze ed estranee.
Confartigianato è da anni impegnata nel dare un supporto alla famiglia, intesa quale uno tra i più antichi e grandi valori della tradizione artigianale italiana. Un esempio del costante impegno dell’associazione in questo campo è l’esperienza formativa “Scuola Genitori”: la serie di incontri diretta dal professor Paolo Crepet che a Viterbo è giunta alla quarta edizione, partita nella scorsa settimana. Tanto nel campo familiare, quanto in generale, nel mentre lo Stato persegue il giusto e necessario obiettivo di una sua forma più snella ed efficace nel servizio ai cittadini, uno strumento di facilitazione e arricchimento morale non più trascurabile riteniamo sia quello della mediazione civile, da promuovere come autentica cultura del dialogo e come metodologia privilegiata per affrontare le situazioni di conflitto a monte del potere autoritario dello Stato, in una società sempre più bisognosa di recuperare per intero il valore delle sue positive capacità di autoregolazione.
Stato snello, dunque, autonomie ricche di vitalità sussidiaria, giustizia rapida e certa, cultura della mediazione, sistemi formativi centrati sulla persona, centralità di questa e dimensione comunitaria e solidale di essa, possono e devono restituire alla nostra vita nazionale la forza e la serenità per riprendere con alacrità e coesione il suo cammino di crescita.