Vittorio Galati, ora nel gruppo misto
“Se prima eravamo in 4 a ballare l’hully gully, adesso siamo in 3…”. Breve aggiornamento sullo storico pezzo di Edoardo Vianello, adattato alla bisogna di Forza Italia che vede pericolosamente assottigliarsi il numero dei suoi rappresentanti a Palazzo dei Priori. Con l’uscita dei consiglieri Vittorio Galati e Elpidio Micci (che aderiscono al gruppo misto) gli azzurri restano, appunto, in 3: Giulio Marini, Antonella Sberna, Claudio Ubertini (citati rigorosamente in ordine alfabetico). Della poderosa armata berlusconiana sono rimasti soltanto pochi (e valorosi) superstiti. Al centro della diaspora la linea politica del Cavaliere, definita non chiara e univoca. Netta la bocciatura dei due neo misti: “Un giorno dice che Renzi è bravo a capace, quello successivo non va bene perché aumenta le tasse e sta agli ordini della Merkel. Sembra che a dettare la linea sia la signora Pascale che qualche settimana fa ha portato in pompa magna ad Arcore Luxuria e che ha anche convinto Berlusconi ad aprire alle coppie di fatto. Per noi la famiglia può essere solo di un tipo ed è composta da un uomo e una donna”. E ancora: “In Forza Italia gli incarichi vengono sempre catapultati dall’alto senza un minimo coinvolgimento della base e chi, come l’onorevole Fitto, chiede cambio di passo e collegialità viene messo alla berlina”. Conclusione senza appelli: “Per questi motivi con grande sofferenza e dispiacere siamo costretti a lasciare un partito che si è modificato in peggio nel tempo e che non incarna più i nostri valori. In Consiglio comunale andremo nel gruppo misto e continueremo a fare un’opposizione ferma all’amministrazione Michelini”.
Elpidio Micci
“Non posso non essere d’accordo con chi critica la linea politica nazionale e la gestione di Forza Italia a livello regionale”. Parole e musica di Claudio Ubertini, capogruppo azzurro in comune.
Un preannuncio di disimpegno? “No – risponde netto – Rispetto la scelta di Micci e Galati con i quali i rapporti personali continuano ad essere improntati alla massima stima, ma io ho preso una decisione diversa. Resto a combattere la battaglia dall’interno. Se e quando si faranno i congressi a tutti i livelli, potrò esprimere liberamente le mie opinioni”. Nessuna scomunica, dunque, ma una semplice e dolorosa presa d’atto, con un’appendice di non poco conto: “I partiti tutti, non solo Forza Italia, hanno esaurito il ruolo per come è stato interpretato finora, come dimostra l’astensionismo crescente e generalizzato. O cambiano davvero o sono destinati a sparire”.
