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C’è Vannini: la giunta alla prova del nove

Il sindaco Michelini

Il sindaco Michelini

Alla faccia della spending review e magari pure di un certo minimalismo, la prima vera crisi del Comune targato Leonardo Michelini – con polemiche, risse verbali e alla fine l’azzeramento delle deleghe – va in archivio nel modo più inclusivo possibile. Riassegnazione delle stesse competenze agli assessori, con piccole variazioni, e l’innesto di un nono uomo. Un esterno, seppur di qualità: quel professor Andrea Vannini che avrà giurisdizione su igiene pubblica, ambiente, illuminazione e servizi cimiteriali, togliendo parecchie preoccupazioni alla Saraconi; la quale oltre a sentirsi più leggera (i rifiuti erano una bruttissima gatta da pelare), vede anche andare in porto lo scambio con Alvaro Ricci. Alla prima vanno infatti l’Urbanistica e il centro storico che furono del Corsaro, il quale riceve in cambio i lavori pubblici (più la viabilità, più il progetto Civiter, che ieri ha ricevuto in Comune anche l’adesione del sindaco di Civitavecchia Cozzolino). Gli altri movimenti sono trascurabili.

“Le deleghe sono state azzerate sabato – dice il sindaco alla fine del consiglio comunale – e oggi le rassegno, per non perdere tempo e non creare problemi ai cittadini. Vannini è un professore di fama internazionale, così sfruttiamo le eccellenze della nostra università, è un esterno e dunque non risponde ad alcuna logica di partito e saprà dare una risposta scientifica e tecnica ad alcune tematiche che stanno a cuore all’amministrazione e alla cittadinanza”. Come per esempio la raccolta differenziata, sulle virtù della quale l’architetto ha lavorato parecchio, finendone a parlare anche in televisione, in una puntata di Geo & Geo (Rai tre) del febbraio 2012.

Coi decreti di nomina alla firma tra ieri sera e stamattina, non resta che registrare le perplessità. Quelle dell’opposizione, che ha chiesto immediatamente se esista copertura di bilancio per lo stipendio del nuovo assessore e che vuole approfondire anche eventuali incompatibilità per un presunto ruolo di Vannini nel progetto Arcionello e su altrettanto presunte collaborazioni professionali con il Michelini imprenditore. Ma anche quelle della maggioranza, visto che nel Pd non tutti hanno preso bene la nomina (c’era chi sperava di diventare assessore) e altri, come Fersini (Servizi sociali), erano usciti dalla porta ad inizio mattinata e poi, anche grazie a degli sponsor in Regione (vedi Panunzi) hanno ritrovato la poltrona per l’ora di pranzo. Senza dimenticare  Taborri del Nuovo centrodestra che ha sbottato a fine seduta, annunciando di riconsiderare il suo appoggio all’amministrazione e di ritenersi libero di votare secondo coscienza, di provvedimento in provvedimento: “Un nono assessore non serviva, l’ho detto sin dall’inizio di questa verifica – ha scandito il dottore – E semmai avrebbe dovuto essere espressione del Nuovo centrodestra…”

Insomma, i problemi politici del governo Michelini (che nel consiglio di domani dovrebbe chiarire almeno qualcuno di questi aspetti) sembrano ben lontani dall’essere risolti. Ma risolvere i problemi pratici – i rifiuti, per esempio – sarebbe già una bella consolazione.

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