Poteva essere una grande domenica. Viterbese e Ilco entrambe impegnate in casa, e c’era già chi aveva fatto i conti: “Otto euro per il biglietto di curva allo stadio Rocchi e cinque per entrare al PalaMalè per la Stella Azzurra. Un investimento onorevole per una bella giornata di sport tutta viterbese”, diceva al bar Fabrizio, tifoso maturo e affamato, anche perché con la serie A ferma per la Nazionale il menù cittadino era appetitoso. E invece no, ieri sera, sul tardi, arriva la notizia bruttissima: nessun problema per la partita di calcio (salvo novità oggi) e invece salta il basket. Ma andiamo per ordine di importanza.
Alle 18 la Ilco Stella Azzurra avrebbe dovuto sfidare al PalaMalè la Virtus Cassino, vecchia avversaria in serie C e ora compagna di viaggio in B nazionale, dove entrambe sono approdate in un modo (i playoff per Viterbo) o nell’altro (promozione diretta per i frusinati). Tutto a posto? Macché. Le piogge di ieri hanno confermato tutti i limiti del palazzetto di via Monti Cimini: piove dal tetto, oggi come sempre. A nulla sono serviti gli interventi di emergenza effettuati in settimana – dopo le vibranti sollecitazioni non solo della Stella, ma di tutte le società che utilizzano l’impianto – da parte delle ditte scelte dal Comune.
La copertura del palazzo, risalente al 1982, è andata, marcia, e non bastano ritocchi tampone ma misure definitive. E urgentissime. Perché è una vergogna che una squadra che milita in campionati nazionali (la Ilco al maschile come la Defensor al femminile) debba convivere con problemi strutturali che non fanno onore ad un capoluogo di provincia che una volta era definito “Basket city” e che oggi, per miopia o per superficialità dei suoi amministratori, non riesce nemmeno a garantire le condizioni minime (ripetiamo: minime, perché di problemi al PalaMalè ce ne sarebbero a iosa) per disputare una partita. Dunque, la Ilco rinvia la gara con Cassino e giustamente aspetta delle soluzioni decisive da parte del Comune, che pure dice di aver trovato i soldi per rifare il tetto. Ma quando? E quanto durerebbero questi fantomatici lavori? Con la prospettiva non piacevole di andare a giocare nel frattempo altrove, magari a Bolsena, che un campo omologato per i campionati nazionali ce l’ha: la piccola Bolsena sì, la grassa Viterbo no. Poi dice che ti passa la voglia di fare tanti sforzi tecnici, dirigenziali e di sponsor per vincere un campionato…Stendiamo un velo pietoso, sperando che ci ripari dalla pioggia che cade dentro il PalaMalè.
Pioggia permettendo (ma a questo punto a Viterbo sembrerebbe meglio giocare all’aperto che al chiuso…) alle 14.30 invece la Viterbese ospita l’Anziolavinio per continuare la rincorsa alla vetta del campionato. Dove la Lupa Castelli è signora incontrastata (ieri, nell’anticipo, ha facilmente liquidato l’Aprilia) ma con l’Ostiamare che rappresenta ad oggi l’obiettivo più vicino alle mire dei gialloblu, anche perché tra una settimana ci sarà lo scontro diretto in casa dei lidensi. Viterbese a caccia dell’Ostia, d’accordo, ma anche della continuità: due vittorie consecutive sono un buon inizio per costruire un filotto importante inattesa degli scivoloni altrui (si prega di gufare) e dei ritocchi di mercato dicembrini. Mister Ferazzoli è ottimista, le sue idee stanno contagiando positivamente il gruppo e certe scelte (vedi le scommesse su Dalmazzi e Neglia titolari) sono state decisive. Proprio i due giovani oggi dovrebbero partire ancora dall’inzio, col fantasista ex Salernitana chiamato a replicare le belle cose (e magari la doppietta…) fatte domenica scorsa a Terracina. E l’Anziolavinio? Squadra antipatica, e non solo perché eliminò la Viterbese dalla Coppa Italia: ma allora era settembre, e tante cose sono cambiate da queste parti.In meglio.