Venghino, signori venghino. Che la Regione ha aperto i rubinetti. E l’occasione è di quelle golose sul serio. Ce n’è un po’ per tutti. Basta avere un goccio di fantasia e sapersi barcamenare tra meravigliosi grovigli burocratici. Già, alla Pisana hanno appena pubblicato un avviso da monitorare con occhio guardingo e sornione, stile gatto selvatico. Il carrozzone di riferimento è quello di Expo 2015. E di soldi in ballo ce ne stanno parecchiucci. Un milione e mezzo di euro, per la precisione. Roba forte. Anche se poi un terzo è già destinato al solo comprensorio romano (chi l’avrebbe mai detto?). La restante parte comunque sarà devoluta alle altre provincie. E quindi, che parta la battaglia a suon di progetti.
Ce ne stanno ben otto nel calderone programmatico. Suddivisi in appositi percorsi tematici. Cibo e turismo (sempre a coppia). Il cammino dell’acqua (arsenico priva). Città e campagna, interazioni (alla Celentano). Crescere meglio, mangiare sostenibile. Il genio e l’innovazione. L’origine e la qualità. Tutte le strade portano a Roma (pure ciò che rimane della Cassia). L’area centrale dei fori.
I soggetti che ne potranno beneficiare sono gli enti locali, i pubblici economici e non, gli organismi di ricerca e diffusione della conoscenza, le imprese, i privati con personalità giuridica (con partita Iva), le associazioni di categoria. Praticamente mezzo mondo.
Occhio però. Le agevolazioni concesse sono pari all’80% del valore totale del progetto. Se all’interno ci sta almeno un soggetto pubblico. Per tutti gli altri non si va sopra il cinquanta.
A rendere nota la manovra “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” (scritta con tutte queste fastidiosissime lettere alte) è Riccardo Valentini, capogruppo proprio in consiglio regionale del comparto Per il Lazio.
Ma quali sono gli obiettivi? “Contribuire alla spinta verso lo sviluppo complessivo del sistema socioeconomico – attacca così la lista di Valentini – creando valori che restino nel territorio anche dopo Expo. E poi, rendere lo stesso territorio più attrattivo, competitivo, e capace di far incontrare la sua offerta con la domanda su scala globale. Intercettare nuovi flussi turistici. Sostenere forme di aggregazione virtuose nel campo dell’innovazione agroalimentare, della quale si punta a rafforzare una community internazionale. Promuovere le risorse ambientali, i parchi, i luoghi storici e di pregio. Sviluppandovi intorno servizi, che riguardano anche il mondo del food”.
Accorrete gente. Che Zingaretti fa la mancetta.