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Talete: buone e cattive notizie

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Il presidente di Talete Stefano Bonori

Sulla Talete notizie cattive e altre meno, quasi positive. Le prime, imputabili ad una situazione che si trascina così da anni, le seconde frutto del dinamismo del nuovo presidente Stefano Bonori, da due mesi sulla tolda di comando della società e dunque chiamato a fare qualcosa – almeno in questi primi tempi – per giustificare il cambiamento. Sullo sfondo, l’eco delle parole del presidente della Regione Zingaretti che qualche settimana fa ha infranto il tabù ipotizzando l’avvento di un gestore privato per il servizio idrico viterbese. Ma andiamo con ordine, perché la faccenda è complicata.

Questione debiti. Il conto corrente principale di Talete è stato bloccato, frutto del pignoramento chiesto e ottenuto dalla società che fornisce l’energia elettrica e che è in credito per cinque milioni di euro. Effetti pratici: i soldi dei cittadini che pagano la bolletta vanno a sanare la pendenza, visto che finiscono proprio su quel conto. “Ma nessuna ripercussione sugli stipendi dei dipendenti”, assicura Bonori.

Proprio per appurare la situazione finanziaria di Talete, l’assemblea dei soci di ieri mattina ha avviato una new diligence, ovvero una ricognizione – da affidare ad un soggetto esterno – sullo stato patrimoniale al 30 giugno 2014. “Una cosa che avremmo fatto comunque – dice Bonori – come nuovo Cda, per avere un panorama il più possibile chiaro”.

Poi c’è l’aumento delle tariffe, che è forse è la cosa che interessa di più i cittadini dei 28 Comuni soci. La proposta di aumento è arrivato direttamente da Talete, dopo che l’Ato, l’Ambito territoriale ottimale, ha deciso di non decidere: “Una procedura prevista dalla legge e per noi necessaria, visto che le bollette sono gli unici introiti per noi”, spiega l’ex sindaco di Bomarzo. La palla ora è in mano all’Aeeg, l’autorità nazionale dell’energia elettrica e gas, che dovrà o confermare l’attuale aumento del 9 per cento (in vigore dal gennaio 2014 e che sarà pagato in conguaglio con la bolletta del prossimo febbraio) è congruo oppure se accogliere l’aumento auspicato dalla stessa Talete del 27 per cento. Soldi che non serviranno per tappare i buchi della società, ma per un massiccio programma di investimenti (soprattutto per i depuratori, non più per l’arsenico ma per l’inquinamento ambientale) che il nuovo Consiglio d’amministrazione vorrebbe varare e che i sindaci/soci stanno analizzando: si voterà il 2 dicembre. “Investimenti che andavano fatti da anni e che non si possono più rimandare – dice Bonori – E’ ovvio che se l’Autorità non ritenesse congruo l’aumento da noi proposto dovremmo accontentarci di fare lavori ridotti”.

Un momento della presentazione del nuovo sito internet

Un momento della presentazione del nuovo sito internet

Ma la domanda è: quanto pagheranno di più i viterbesi? La Talete ha fatto delle simulazioni. Con l’attuale incremento del 9 per cento, si va da un aumento di 11.84 euro all’anno per un utente singolo ai 29.46 euro l’anno per una famiglia di tre persone fino ai 34.65 euro l’anno per una famiglia con più di tre membri. Per i negozi e le piccole attività si parla di un aumento di 17.36 euro l’anno. Tenuto conto anche delle eventuali eccedenze nei consumi.

In coda, le cose buone. A partire dall’apertura di un tavolo permanente con le associazioni dei consumatori, che si riusce ogni quindici giorni, e di un protocollo di collaborazione: “Vogliamo la massima trasparenza con i cittadini – sottolinea Bonori – E per questo stiamo studiando anche una nuova veste grafica per la bolletta. Che così com’è oggi mette effettivamente un po’ di soggezione”. Oltre magari a far prendere qualche coccolone all’utente sprecone.

E’ la comunicazione uno degli aspetti che i nuovi vertici vogliono curare con attenzione, anche per evitare mosse sbagliate. E allora ecco pronto anche un nuovo sito internet, che sarà on line entro una decina giorni: veste grafica semplice e intuitiva, contenuti ricchissimi e la possibilità di poter visualizzare anche la propria bolletta, con la prospettiva un domani di poterla pagare in maniera virtuale. “Lo abbiamo realizzato utilizzando risorse interne, in particolare con il nostro addetto ai sistemi informatici Giulio Corradi – spiega Bonori in versione Steve Jobs – Credo che sia un esempio di ottimizzazione, le idee ci sono, possiamo anche copiare quelle migliori di altre aziende in giro per l’Italia, ma spero che anche i nostri dipendenti facciano lavorare il cervello. A loro dico: tirate fuori le idee, fate qualcosa per salvare il vostro lavoro. Il momento è difficile, ma anche stimolante”. Sempre che non arrivi il gestore unico invocato (o minacciato) da Zingaretti.

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1 Commento

  1. Paolo De Andreis ha detto:

    Speriamo si faccia presto ordine, sì all’aumento se serve a ritornare all’acqua potabile
    (non è “new diligence” ma “due diligence”)
    Grazie per le info

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