Gli orti urbani a Civita Castellana sono finalmente diventati una realtà, funzionante, tangibile. Con la cerimonia di assegnazione dei lotti e il primo accesso dei cittadini nei campi, si è concluso con successo l’iter del progetto, voluto dall’amministrazione comunale con il Rotary Club Flaminia Romana di Civita Castellana e la Coldiretti Viterbo, il primo in assoluto nella provincia di Viterbo.
Le statistiche dicono che i numeri sono in crescita, ma se ci si ferma a riflettere sulle qualità specifiche di questo progetto, sulle molteplici forze sociali messe in campo, e sul sostegno economico impiegato nella sua realizzazione, si evince che la straordinarietà di questa iniziativa non risiede, di fatto, solo sull’uso privatistico del prodotto della terra, quanto piuttosto su un senso di riforma culturale che da esso ne scaturisce.
Lo scopo del progetto nazionale (che nasce da Italia Nostra, Anci – associazione nazionale dei comuni italiani – e Coldiretti) è proprio quello di creare sul territorio una realtà sociale, culturale, agricola e ambientale di primaria importanza, in cui ogni cittadino può riconoscersi e fissare la propria identità. E in questa chiave può essere data una prima lettura degli orti urbani, ma non solo. Quando si parla di orti, si parla attivamente di socializzazione, recupero ambientale e valorizzazione delle produzioni ortive tradizionali.
Con questo spirito i cittadini di Civita Castellana hanno aderito all’iniziativa, arrivando a coprire metà delle assegnazioni disponibili. Nei giorni scorsi si sono recati per la prima volta sugli orti dove, ad attenderli, oltre al primo cittadino Gianluca Angelelli, c’erano i responsabili di zona Coldiretti. Dopo il breve saluto delle autorità, la dottoressa Veronica Sorato e Lucio Nitrato Izzo, entrambi responsabili Caa Coldiretti dei monti Cimini e dell’Agro falisco degli uffici di Coldiretti, dopo aver portato i saluti del presidente civitonico Danilo Capati e di quello provinciale Mauro Pacifici, hanno dispensato i primi consigli sulla semina, sull’avvicendamento delle colture stagionali e sulle caratteristiche del biologico, omaggiando i partecipanti con alcune piantine.
Palpabile era l’emozione e l’entusiasmo degli ortisti nel vedere realizzato questo progetto, che porterà il nome e la memoria di Mattia Dusi, il giovane agricoltore recentemente scomparso a causa di un incidente sui campi. Seguire l’esempio di Civita Castellana è l’esortazione che Coldiretti Viterbo fa ai comuni della provincia di Viterbo, affinché tale pratica virtuosa diventi parte integrante della realtà sociale del territorio.
Nel comune civitonico è intenzione di Coldiretti intitolare una borsa di studio a Mattia Dusi, riservata agli studenti meritevoli degli istituti agrari. Per le scuole e le persone con disabilità sono previsti orti didattici e orti rialzati, insomma un strumento, questo degli orti, adatto e adattabile alle diverse realtà sociali. Un modo di rientrare con i piedi e le mani nella terra, con una dose moderata di fatica arcaica e con un approccio culturale nuovo, utile al benessere psico-fisico del singolo e quindi della comunità. Questa è la forza degli orti urbani.
Aderire al progetto è estremamente semplice per qualsiasi comune: è sufficiente una delibera di giunta con la quale si esprime la condivisione al progetto, si individuano l’area interessata, la possibile gestione e le coltivazioni da impiantare.
E’ intenzione di Coldiretti continuare a sostenere ed incentivare iniziative legate agli orti urbani.
