Anche a Viterbo i sindacati si mobilitano. E’ stata infatti convocata per questa mattina l’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici della Provincia (alle ore 9) presso la sala conferenze di palazzo Gentili, per denunciare la grave situazione che si potrebbe prefigurare se le misure contenute nella manovra del Governo fossero confermate e per chiedere mandato per la proclamazione dello stato di agitazione del personale. Le organizzazioni sindacali territoriali di categoria Cgil, Cisl e Uil ritengono infatti che i tagli previsti nella legge di stabilità scarichino un peso insopportabile sulle casse delle Province, con gravi ricadute sul versante del mantenimento dei servizi erogati ai cittadini, nonché producano rischi reali per il mantenimento dei livelli occupazionali.
Dalle stime Upi (Unione Province Italiane) l’effetto finanziario del disegno di legge di Stabilità sulla Provincia di Viterbo comporterebbe per il 2015 un taglio percentuale del 70,37% sulle risorse disponibili per i servizi, quindi 8.264.937 euro in meno rispetto agli 11.744.163 euro di risorse disponibili per il 2014.
Le segreterie inoltre, alla luce del forte rallentamento che ha subito il percorso di riordino delle autonomie locali rispetto all’originaria tabella di marcia, esprimono profonda preoccupazione per l’incertezza che regna in merito alla futura collocazione del personale alla data del 1 gennaio 2015, considerato che ad oggi non si è ancora concluso il processo di riallocazione delle funzioni non fondamentali, condizione sine qua non per avere un quadro chiaro della situazione.
Pertanto, hanno deciso di avviare un percorso unitario volto a mettere in campo tutte le iniziative sindacali utili per salvaguardare i servizi e i posti di lavoro del personale a tempo indeterminato e delle lavoratrici e lavoratori precari.