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Federlazio: Calisti crede nei miracoli

Gianni Calisti

Gianni Calisti

Se l’operazione andasse in porto sarebbe un vero e proprio miracolo, non minore a quello di Fatima. A proporla è la Federlazio, la quale suggerisce la via d’uscita per affrontare la crisi che ha messo in ginocchio il distretto ceramico di Civita Castellana. E lo fa chiedendo alle proprie aziende di superare i campanilismi e unire le forze grazie a un progetto della Regione Lazio sulle reti di impresa. Cinque milioni, i fondi stanziati per il bando, di cui 200.000 andranno nella Tuscia. Sono tre, infatti, le aziende che del comparto che hanno deciso di rispondere all’appello dell’associazione e mettersi in gioco. Si tratta di Scarabeo Ceramica srl, Olympia ceramica srl e Xilon srl.

Da sempre Federlazio ribadisce l’importanza dell’aggregazione e, per l’associazione, le difficoltà economiche vanno affrontate con idee che mettano in campo esperienze, tecnologie e capitali.
“Il progetto – spiega il presidente Giovanni Calisti – prevede la partecipazione delle tre imprese del distretto alla Ish, la maggiore fiera di settore, che si terrà dal 10 al 14 marzo a Francoforte, in Germania. Con l’aiuto di tecnici di Federlazio, stiamo preparando delle attività congiunte per promuovere le produzioni delle aziende”.

E’ la prima volta che il distretto tenta un’operazione del genere. “Vogliamo creare un primo zoccolo duro di imprese del settore e della filiera della ceramica e, in generale, dell’arredo bagno che consenta di cambiare le strategie di vendita del settore con un’apertura più ampia al mercato estero che è l’unico a garantire la sopravvivenza delle imprese. Finora non è stato possibile, soprattutto per un approccio alla concorrenza troppo difensivo. E’ necessario cambiare mentalità e aprirsi al mercato globale”.

Federlazio auspica che questa esperienza faccia da apripista per altri interventi. “Bisogna continuare a innovarsi nell’ambito della tecnologia e del design, ma allo stesso tempo presentarsi sul mercato come un soggetto compatto, pur mantenendo le singole peculiarità. L’aggregazione – continua Calisti – non sta solo nella partecipazione congiunta alle singole manifestazioni internazionali, ma anche e soprattutto nella gestione condivisa dei servizi connessi all’internazionalizzazione delle imprese, come l’apertura di show-room all’estero, l’accentramento delle procedure doganali e di spedizione con l’uso di groupage. In questo Francoforte rappresenta un punto di partenza”.

Per Federlazio non ci sono dubbi, unire le forze è la scelta vincente. “Mettersi insieme – conclude il presidente Calisti – è una risposta attiva ed efficiente al mercato. Ci troviamo di fronte a un nuovo e importante modello di sviluppo che servirà a far ripartire il distretto e di conseguenza la provincia. Basta rinunciare a un pezzetto della propria autonomia per avere in cambio l’accesso a nuovi orizzonti economici e l’ottimizzazione dei processi economici. Migliorano le competenze e aumentano le opportunità. Un primo passo verso il rilancio”.

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