16112024Headline:

E Leo Michelini tirò fuori gli attributi

Leonardo Michelini

Leonardo Michelini

Tanto tuonò che piovve. E alla fine il sindaco Leonardo Michelini, mettendo da una parte la sua democristianità di ormai lontana memoria, decise di tirar fuori gli attributi: giunta azzerata e dalla prossima settimana si riparte da zero. Certo, con gli stessi attori (leggi: assessori) di prima, ma con un bel rimescolamento delle deleghe che – secondo le intenzioni del primo cittadino – dovrebbe portare a una maggiore efficienza della macchina, che finora di lacune ne ha mostrate più d’una.

Il primo cittadino, che comunque non ha dimenticato del tutto le sue origini scudocrociate, ha gettato subito acqua sul fuoco dopo aver fatto esplodere una vera e propria bomba (ha comunicato la sua decisione agli assessori ieri all’ora di pranzo, mandandolo a qualcuno di traverso, senza aver anticipato nulla a nessuno). Ma ha anche lanciato un messaggio chiaro: “Se devo fare il sindaco, faccio il sindaco. Altrimenti torno a fare l’imprenditore.

Michelini non lo dice, ma è chiaro che alla base della sua decisione c’è il protrarsi di tutte quelle criticità ben note alla platea degli osservatori (e dell’opinione pubblica) che hanno fatto precipitare il gradimento del suo esecutivo. Tanto che – è lo stesso sindaco ad anticiparlo – i maggiori cambiamenti riguarderanno il settore dei lavori pubblici (e qui torna in ballo la sora Lella). “Gli scambi – dice Michelini – saranno funzionali al progetto di riorganizzazione della macchina amministrativa”. Una macchina che finora ha stentato a decollare e che, con questa mossa, il primo cittadino spera di far maciare a dovere.

Certo è che la notizia ha colto tutti di sorpresa, compresi i capigruppo della maggioranza. “No, non ne sapevo nulla – afferma il leader di Oltre le mura Maurizio Tofani – ma prendo atto che Michelini ha dato seguito a ciò che aveva annunciato di voler fare. Si tratta ora di portare a termine una risistemazione, un riallineamento dell’esecutivo. Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni, ma noi abbiamo il dovere di essere fiduciosi”.

Più problematico il commento del capogruppo del Pd Francesco Serra. “Bene il cambiamento, purché la montagna non partorisca il topolino. Michelini ha deciso di cambiare? Che cambi bene, giacché non ci possiamo permettere una crisi ogni due mesi. Ergo, è il momento di mettere le persone giuste al posto giusto. Mi auguro che lo faccia”.

Comunque sia, chi vivrà vedrà. Anche se tutto questo giro di valzer (dal momento che gli otto assessori rimarranno tutti in carica) rischia di non essere risolutivo. Ma c’è sempre il bene informato (rigorosamente anonimo) che bisbiglia all’orecchio: “Questo è solo l’antipasto. La vera verifica ci sarà a marzo, quando si entrerà in clima elettorale…”.

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