Per i comuni mortali c’è la bellissima pista ciclabile (nonché pedonale) che congiunge la valle di Faul alla zona termale. Quel serpentone (pardon, serpentino) color mattone, che costeggia la strada asfaltata. Lungo il quale migliaia di autovetture ogni santo giorno emettono smog a profusione. Brutto, scosceso, sommerso dai rami e snobbato pure dal sottobosco che frequenta la (non messa meglio) via Francigena. In alternativa si può comunque andar per parchi. Prato Giardino, su tutti. Il polmone di Viterbo, che se gli si fanno le radiografie risulta simile a quello di un accanito fumatore turco. E come lui stanno almeno una decina di altre aree verdi. Ormai discariche o giungle a cielo aperto. Sennò ci sarebbe sempre il centro storico. Dove si rischia la vita ogni volta che si attraversa. Ma l’indiscutibile bellezza dei cumuli di sacchi neri (non medievali) rimane un catalizzatore mondiale. Roba da Expo.
Per i cani invece abbiamo le nuovissime e spumeggianti “aree di sgambamento”. Laddove finalmente un pitbull potrà fare stretching. Mentre un carlino con IPod e cuffiette si cimenterà nello jogging. Di lato ad un labrador che prenderà il sole di primavera sdraiato sul proprio lettino. Magari parlando di gossip e sorseggiando Martini col chihuahua che gli sta di fianco.
Ad annunciare la rivoluzione a quattro zampe è la delegata al benessere e alla tutela degli animali del Comune, la Maria Rita de Alexandris. “Sono veramente soddisfatta che si sia raggiunto questo primo step – comunica la stessa – insieme all’assessore Luisa Ciambella e al dirigente Alfredo Fioramanti”.
Saranno tre i siti dedicati alla pratica muscolare dei migliori amici dell’uomo. Via San Paolo (per centro storico e Carmine), via Silvio Pellico (che copre Barco, Cappuccini e la Pila), via Raffaello (quartiere Santa Barbara). Andiamo quindi a vedere di cosa si tratta. “Sono zone dotate di recinzione perimetrale, fontanella, cestino, ostacoli ed altre attrezzature per lo svago – prosegue – alberi ed arbusti, illuminazione notturna. La fruizione dovrà sottostare alle precise norme di comportamento, che saranno affisse in appositi cartelli. Ma confido (con-Fido, ndr) anzi ne sono certa, sul senso di responsabilità e civiltà dei proprietari”. Della serie: noi abbiamo fatto il possibile. Ora voi, almeno fate il favore di raccoglierla. Altrimenti tra un anno sembrerà un area di sgambamento per le scrofe.
Un piccolo passo per la Maria Rita quindi, che annuncia anche prossimi progetti simili (ma di calibro più alto). E un grande passo per Argo, Fuffi, Peggy, e pure per Fido.
Altro che vita da cani. Ormai questi sgambano pure.
Era ora! Ma bisognerà educare anche i padroni. Infatti non tutti i cani possono stare nella stessa area nello stesso tempo, per carattere, mole ed educazione. Chi ha un cane lo sa bene..ma non tutti