15112024Headline:

Attenti a non fare incazzare il Corsaro

Alvaro Ricci

Alvaro Ricci

Non fate incazzare il Corsaro. Perché Alvaro Ricci è buono e caro, ma se gli fate qualcosa di traverso non te la manda a dire. Anzi te la dice proprio. Pure nel bel mezzo del consiglio comunale, che il sindaco Michelini è stato costretto a sospendere per cercare di metterci una pezza nel chiuso del suo ufficio. Dove, alla fine, il Corsaro l’ha spuntata (com’era ovvio che fosse), mettendo sul piatto la trasparenza e la credibilità sua e dell’intera amministrazione.

Ne sa qualcosa il povero Giacomo Barelli, già assessore alla Cultura (a proposito: sembra che i rapporti col suo successore Tonino Delli Iaconi siano ai minimi termini) poi dirottato allo sviluppo economico. Il quale, durante l’assise di giovedì scorso, ha visto Alvaro piuttosto Corsaro attaccare subito col cannoncino a pallettoni subito dopo che il nostro aveva ufficialmente proposto un emendamento a una delibera da lui stesso vergata sul mercato settimanale del sabato. Ovviamente in precedenza concordata con Ricci, titolato ad avere voce in capitolo in quanto responsabile del centro storico.

Ebbene, Giacomino Barelli s’è alzato in piedi e – tomo tomo, cacchio cacchio avrebbe detto Totò – ha proposto l’emendamento togliendo dalla delibera originale (che diminuisce i posti per gli ambulanti da 104 a 96) la frase che prevedeva il futuro spostamento di tutto l’ambaradan a valle di Faul. Apriti cielo. Alvaro piuttosto Corsaro è saltato dalla sedia e ha impugnato la scimitarra, costringendo il sindaco Michelini a sospendere il dibattito, che altrimenti avrebbe preso una brutta piega.

Per farla breve: dopo una accesa discussione a porte chiuse il consiglio è ripreso e la delibera è stata approvata nella sua stesura originale, con la piena soddisfazione di Ricci. Il quale, tra l’altro, potrà ora portare avanti il suo programma da tempo concordato con le stesse associazioni di categoria, che hanno dato il loro assenso al trasferimento.

E allora, si chiede il cittadino che è costretto a guardare da fuori questo (poco edificante) spettacolo, perché è successo tutto ciò? Misteri della politica, potrebbe essere la risposta. Ma chi è un po’ più al dentro delle segrete cose di palazzo dei Priori è disposto a giurare che dietro tutto ciò potrebbe esserci una lenta ma costante guerra di riposizionamento del movimento Viva Viterbo nei confronti del Pd. Un riposizionamento tendente a colpire soprattutto gli assessori di questo partito. Ma prendersela con Luisa Ciambella (che gode di alte protezioni là dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare) sarebbe piuttosto complicato. Ergo, meglio affrontare Alvaro Ricci. Che oltretutto ha una marcia diversa rispetto ai suoi colleghi dell’esecutivo e quindi è ovviamente il più esposto.

Fandonie? Chiacchiere? Illazioni? Certo, nessuno sarà mai disposto a confermare un teorema difficile da dimostrare con prove concrete. E allora, per restare ai fatti, rimane la domanda che – scartata questa ipotesi – è senza risposta: perché un assessore propone un emendamento a una delibera da lui ideata su un tema importante per il futuro della città e sul quale si sono pronunciate positivamente anche le associazioni di categoria? Ah, saperlo.

Intanto però, da giovedì scorso una cosa è chiara: Alvaro il Corsaro non è disponibile a pericolose marce indietro o a inversioni a U. E se si incazza…

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