17112024Headline:

Accademia Kronos lancia il contratto di fiume

contratto_di_fiumeWelcome to Italy. Fanalino di coda perenne ogni qualvolta si parla di innovazione, tecnologie, sviluppo, sostenibilità e cose di questo tipo. Sempre gli ultimi della fila a partire, e difficilmente si arriva poi da qualche parte.

Così, dopo la Francia, a braccetto con un nutrito pacchetto di efficienti stati nordici, anche da queste parti si comincia (finalmente) a lavorare sul Cdf. Che non è il codice fiscale. E manco il Centro demolizioni di Franco, a Roma. Bensì l’argomento ora in voga, e con ritardo, è il cosiddetto contratto di fiume. Nelle sue nobili varianti di lago, falda, foce, costa e paesaggio.

Di cosa si tratta? “Rappresenta il manifestarsi di una risposta che nasce dal basso per fronteggiare il continuo diffondersi del dissesto idrogeologico – dicono quei pazzi dell’Accademia Kronos, che ne sanno sempre una più del diavolo – e della precarietà di un territorio reso sempre più vulnerabile dall’eccessiva antropizzazione e dalla carenza di manutenzione. I Cdf hanno inoltre la valenza di valorizzare aree naturali usufruibili da un turismo responsabile. Intendono poi contribuire a superare la logica dell’emergenza, mettendo in campo una politica integrata e realistica capace di coinvolgere tutti i soggetti interessati, verso una prevenzione attiva ed in grado di produrre indubitabili conseguenze positive anche sul piano economico”.

Ottimo. E per chi se lo fosse chiesto “antropizzazione” è l’insieme degli interventi dell’uomo sull’ambiente naturale. Con lo scopo di alterarlo, modificarlo, adattarlo.

A ruota. “Al momento risultano essere poche le amministrazioni pubbliche e le associazioni ambientaliste che conoscono i Cdf – prosegue la ronciglionese Kronos – Da qui la nostra volontà di istruire e formare i primi professionisti in questo settore. Organizzeremo uno stage subito dopo Natale con lo scopo di creare figure esperte sia nel promuovere l’avvio di un Contratto che nel gestirlo. Per i giovani in cerca di lavoro qualificato, è anche un modo di aprirsi ad una nuova professione”.

Trenta posti disponibili. Tanta curiosità. E male che va ci si può comunque sfamare con la pesca.

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