Era da tempo che gli Old stavano cercando questo incontro ebbene si, ci sono riusciti e l’8 ottobre il mitico incontro, gli Old Rugby Viterbo hanno incontrato Papa Francesco.
Difficile descrivere le sensazioni, increbile forse la parola più adatta, incredibile perché Papa Francesco e’ capace di farti sentire emozioni forti anche solo passando lontano sulla sua Papa Mobile. La posizione privilegiata degli Old, proprio ai piedi del sagrato, a pochi metri dal Santo Padre, ha permesso di vivere questa esperienza con la dovuta intensità. Ma andiamo con calma e ascoltiamo il racconto direttamente dai protagonisti:
“Ore 5 di mattina, conta di rito, partenza, destinazione San Pietro. La necessita’ di essere lì entro le 7 al fine di espletare i consueti controlli pre-entrata, giustifica la levataccia; le Guardie Svizzere ci guardano mentre le investiamo di foto, chiedendosi chi siano ‘sti pazzi vestiti tutti uguali.
Ci siamo; dopo l’entrata a San Pietro, la piazza sontuosa, viste le transenne, fa capire quale sarà la portata dell’evento. Ma gli Old vengono scortati sotto la statua di S. Pietro, a due passi dal sagrato; eccezionale il colpo d’occhio, emozionante l’attesa.
Restano da riempire le due successive, dalle 8 alle 10, che ci separano da Papa Francesco.
Il tutto viene risolto dall’arrivo della banda musicale di Messina, che posizionata vicino agli Old, inizia una serie di brani musicali.
L’assalto agli strumenti è repentino, Fra Fra e Latilla col trombone, Cemicetti col tamburo, Grassotti ai patti ed il resto della squadra divisa tra fiati e percussioni, danno vita ad una strombazzata alla quale gli ottantamila fedeli assiepati in piazza, rispondono con cori e grida di ovazione.
A un certo punto un brusio, urla che piano piano si fanno sempre più assordanti; arriva! E’ lui, Papa Francesco, che sfreccia sulla papamobile, uscendo da dietro San Pietro, all’improvviso.
Ci passa davanti, cogliendoci di sorpresa, e si dirige nelle vie centrali della piazza.
Una guardia di sicurezza ci dice che al ritorno si sarebbe fermato davanti a noi per raggiungere il sagrato, e ci prepariamo in attesa: dobbiamo consegnargli la maglia e il cappello degli Old, non possiamo fallire.
Ritorna, arriva da noi, lo chiamiamo, Francesco, Francesco. La macchina rallenta, il Papa ci guarda e alza la mano in segno di saluto e benedizione, consegniamo la maglia e il cappello frastornati e intimoriti, sale verso il sagrato ci guarda ancora e ci saluta di nuovo.
Incredibile, incredibile. La sensazione uguale e diversa di ognuno di noi, incredibile.