Attenzione. Fermi tutti. Qualsiasi cosa stiate facendo, mettete giù gli attrezzi e prestate orecchio. Esiste “un mezzo alternativo alle auto”. Ad annunciarlo e’ il sindaco di Tarquinia, Mauro Mazzola. Uno che, come si evince bene dal comunicato, la sa lunga. Eccome. Ma di cosa starà parlando? Finalmente hanno inventato il teletrasporto? Sarà stata perfezionata la macchina a idrogeno? Su cosa viaggeranno i nostri figli e i figli dei nostri figli? “Sulla bicicletta”, prosegue il lancio avveniristico. E che sarà mai questa diavolerie moderna? Meglio controllare subito sulla bibbia interattiva, Wikipedia. “Veicolo azionato dalla forza muscolare delle gambe, costituito da un telaio cui sono vincolate due ruote allineate una dietro l’altra, e dotato di un sistema meccanico per la trasmissione della potenza alla ruota motrice. Dal punto di vista tecnico e normativo, rientra nella più ampia categoria dei velocipedi”. Eureka, che intuizione.
“Quanto è bello pedalare e rinunciare all’automobile”, prosegue entusiasta il primo cittadino. Che, stando alle confessioni incredule di diversi testimoni oculari, da alcune settimane ha preso l’abitudine di arrivare al palazzo comunale con tale marchingegno. “E’ possibile circolare anche senza macchina – aggiunge, e noi gli siamo grati per la chicca – La bicicletta con la pedalata assistita è un’alternativa credibile ai mezzi privati per i piccoli spostamenti, e consente un notevole risparmio economico. Per raggiungere qualsiasi posto ci vogliono pochi minuti. La mia non è quindi una trovata o un semplice copiare il collega di Roma Ignazio Marino, ma una piacevole scoperta, con l’auspicio che possa essere da esempio per tante altre persone”.
Si intuisce così che non solo è stata inventata la bicicletta. Ma la tecnologia odierna ha anche apportato la modifica che non ti aspetti. Rinominata “pedalata assistita” e bastata sul concetto di energia elettrica applicata all’ecologia. E mo’ chi dorme più, direbbero a Bergamo.
“Sto studiano la possibilità di far finanziare iniziative di mobilità sostenibile – chiude Chiappucci, pardon, Mazzola – come il bike sharing, che prevede la creazione di postazioni di ricarica in alcuni luoghi nevralgici. Esorto infine i giovani ad approfondire l’argomento. Sono loro che possono portare avanti questa vera rivoluzione culturale e trasformare Tarquinia in una città a misura di ciclopedoni».
Tutti in sella. Si sta aprendo una nuova era. Mettete delle borracce nei vostri cannoni.