Per una vita (o meglio, finché il buon Giulio Andreotti ha regnato) la prassi è sempre stata quella. Si pigliava il casaletto abbandonato del nonno. Intorno ci si costruiva un castello più fossato (volendo con coccodrilli), più piscina. E poi si aspettava lui. Il magnifico condono. Che fa rima con perdono. Tranne che per il fatto che col condono si doveva pagare. Quattro spicci e la baracca si trasformava ufficialmente in reggia. Un negozietto diventava ipermercato. E via dicendo. Sempre sulla scala della follia e del rimborso allo Stato. Che da un lato strizzava l’occhio (facendo finta di pulirsi la coscienza). Dall’altro faceva cassa.
Poi venne lei, la sciura Polverini. Chiaramente si sta parlando del Lazio. E si passò al Piano Casa. Nome diverso. Modalità simili. Incazzature identiche. Ora invece tocca a lui. Lo Zingaretti presidente. Che rilancia il Piano Casa, ma lo modifica (così giurerebbero alla Pisana). Ce la faranno stavolta i nostri eroi a creare una legge decente su risparmio edilizio, incentivi e ripresa economica? Quali saranno le news del 2014 a riguardo? “Innanzitutto cambia l’ottica – e a dirlo è Riccardo Valentini, consigliere viterbese – si passa definitivamente ad interventi di rigenerazione urbana. Quindi gli incentivi che daremo si possono suddividere in tre fasce. Demolizione per ricostruzione. Passaggio da licenza commerciale a residenziale. Piccoli ampliamenti”.
Che detto così non suona manco male. Ma scendiamo nello specifico. “Ci si muove secondo gli standard energetici – prosegue il capogruppo di Per il Lazio – non aumentando il consumo del suolo pubblico. Basta con i mostri di cemento. Riconvertiamo ciò che non si usa. O ciò che si può migliorare”.
E per miglioramento, chiaramente, non si intende solo la carta da parati blu anziché quella a fiori. Ma anche (soprattutto) i materiali. E quindi le bollette, che a cascata andranno a diminuire. “I benefit a loro volta saranno sempre tre – parla ancora lui – a partire da quello economico. Non dico che le utenze si dimezzeranno, ma quasi. Sul lungo tempo ci si guadagna. C’è poi il valore ambientale della manovra. Riduzioni di inquinamento atmosferico e di emissione Co2. In ultimo, ma non per importanza, l’impatto occupazionale. Si punta a smuovere le piccole aziende locali. Ad aiutarle a recuperare lavoro”.
Se per parte dell’articolo si è parlato al presente e per parte al futuro, è solo perché il nuovo Piano Casa è pronto. Ma risiede sotto circa duemila emendamenti che verranno discussi a partire da oggi. “Molti dei quali commissionati dal Cinque Stelle – chiude Valentini – anche in modalità ostruzionistica. Data però l’importanza del Piano, anche dal punto di vista di semplificazione amministrativa e housing sociale, auspichiamo di aprire coi ragazzi di Grillo un dialogo che porti il tutto ad essere dibattuto il prima possibile. Diciamo entro un mese. Per il futuro invece, sempre prossimo, si sta pensando ad un testo unico sull’urbanistica”.
Nel mentre comunque occorre avere un po’ di pazienza. Tanto dopo quaranta anni di Democrazia Cristiana attendere una settimana in più non cambia certo le cose.
La Regione punta sul risparmio energetico
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