Con la lasagna a mezz’asta, un po’ di serie A (di calcio) in campo e dunque parecchi Sky-go accesi sugli spalti, questo pomeriggio di basket viterbese arride alla Ilco e a quegli impagabili coraggiosi che, in sprezzo ad ogni pericolo e di eventuali liti coniugali hanno comunque fatto presenza al PalaMalè. Sul parquet, invece, i ragazzi del maresciallo Rocca (al secolo coach Fausto Cipriani) non hanno risentito della collocazione ambigua e scomoda e hanno fatto il loro: Viterbo piega Olimpia Cagliari 89-71 e mette la seconda tacca vincente sul primo campionato in serie B nazionale.
Si è giocato alle 15.30 per dovere di ospitalità nei confronti degli isolani, al solito incasinati con gli assurdi orari dei mezzi per tornare a casa: ma tranquilli, sarebbe andata peggio se avessero dovuto prendere la circolare A della Francigena. Poco male: la Ilco ha accusato la fase digestiva soltanto nei primi otto minuti di gioco, soprattutto con una difesa versione raviolo, cioè con salvia e soprattutto tanto burro. Il primo vantaggio casalingo arriva appunto all’8′ con un canestro di Meschini, mentre Chiatti piazza un paio di bombe nel primo periodo. L’unico equilibrato, perché dopo la seconda sirena la Ilco registra certe magagne e manda in confusione i castellani, al punto che dopo un time out coach Grandesso manda in campo sei ragazzi. Troppi, almeno con queste regole vigenti. Non che i padroni di casa smettano di sbagliare, è solo che ci mettono più grinta e allora un gioco da tre di Rossetti e una tripla di Rovere (mica male, il ragazzo) segnano l’allungo poco prima della sigaretta all’intervallo (47-34).
Vantaggio corposo, ma non ancora decisivo. E allora serve ancora qualche bombardamento, ancora con Rovere e due volte con Rossetti (la mattonella dello zio Tom): sul 60-44 a metà della terza ripresa si può anche cominiciare a pensare a quella cosa lì. Meglio ancora quano trapana anche cinghialetto Meschini, per il 66-44 ad un minuto dalla terza sirena che catapulta la Ilco nel mare della tranquillità. E nell’ultimo periodo la truppa sciala, mettendosi in modalità “gestione” – per quanto sia possibile farlo nel basket – e si concede rifiniture d’artista: altre bombe di Rossetti e Meschini, una stoppata memorabile di Marcante (regola numero uno: mai stuzicare Renegade) e due assist da urlo di Chiatti (Jack the best, oggi) e del biondo Brunelli. Così passano innocui i minuti, mentre gli ultimi secondi sono scanditi dal count down dei pupi in tribuna. Sirena: 89-71, applausi, attacca con Celentano, attacca coi Coldplay e ci vediamo al bar. Seconda vittoria su quattro partite in un campionato tosto. Mica male, questi qua.
Ilco – Olimpia 89-71
Ilco Viterbo: Chiatti 20, Fogante, Rossetti 17, Rovere 13, Meschini 11, Manetti, Rogani 3, Marcante 12, Brunelli, Cecchetti 13. Allenatore: Cipriani
Olimpia Cagliari: Ganguzza 120, Sanna 23, Angius, Putignano 17, Mastio 8, Chessa 2, Longu, Mancini ne, Coco 1, Soro 10. Allenatore: Grandesso
Arbitri: Bellucci e Giovannetti
Note. Parziali: 24-22, 47-34, 69-48. Tiri da due: Viterbo 21/37, Cagliari 23/34. Tiri da tre: Viterbo 13/29, Cagliari 3/20. Tiri liberi: Viterbo 8/14, Cagliari 16/22. Rimbalzi: Viterbo 34 (Marcnte (8), Cagliari 22 (Ganguzza 5). Uscito per cinque falli: Rovere. Spettatori: 200 circa
La Ilco cresce a vista d’occhio e fa il bis
di Andrea Arena
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