I più cattivi – perché i veleni nella politica non mancano mai – insinuano che dietro questa mossa ci sia la necessità dello stesso segretario di rafforzare la poltrona. E però, al netto dei sospetti, la decisione di Andrea Egidi di allargare la segreteria provinciale del Partito democratico, di renderla unitaria, è un gesto da apprezzare. Che si colloca all’interno del processo di cambiamento innescato a livello nazionale da Matteo Renzi e accelerato, per forza di cose, dopo il famoso 40.8 per cento ottenuto dal partito alle elezioni europee del maggio scorso.
Egidi ha annunciato la svolta venerdì scorso, in occasione della riunione della direzione, alla presenza del vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini. “E’ arrivato il momento per varare una segreteria unitaria – ripete oggi il dirigente -, una volontà che avevo già da tempo, e che avevo provato a concretizzare anche alcuni mesi fa, senza riuscirci. Ora, dopo il risultato alle elezioni europee e a quelle amministrative, ci sono tutte le condizioni per allargare lo spettro d’azione e coinvolgere tutte le anime del partito”. Già, le anime. A Viterbo la situazione è chiara: Egidi era stato rieletto in virtù di un accordo tra gli ex Ds (dai quali lui stesso proviene) e i popolari fioroniani. Un patto che aveva portato al segretario uscente il 75 per cento dei voti. Lo sfidante sconfitto, quell’Alessio Trani esponente di Piazza democratica, era stato subito dopo inglobato nella segreteria. Erano rimasti fuori soltanto i turborenziani, che però adesso apprezzano l’apertura di Egidi e dovrebbero dargli credito. Così come hanno apprezzato i popolari, che più volte avevano chiesto questo passo.
“La fiducia che gli elettori hanno dato al partito – ragiona il segretario – non ci concede più alibi. Di fronte a questo non dobbiamo proseguire con le divisioni e le logiche delle parti, ma uniti per lavorare e fare. Vale a livello nazionale e vale ancora di più per quello locale”. Un concetto che risuona spesso quando si parla di Pd: le ultime vicende sull’articolo 18 per certi versi hanno scremato ancora di più gli oppositori interni di Renzi, ridotti nel numero e addirittura incerti sul loro futuro (riallinearsi o addirittura operare una scissione?).
“Entro metà settimana comunicherò i nomi che intendo coinvolgere in segreteria – dice Egidi – perché questa scelta spetta al segretario. Ma non credo che sia una questione di nomi, se il concetto è condiviso come ho ragione di credere, non ci saranno problemi”.
Resta qualche dubbio. Perché nel Pd viterbese l’unità è sempre stato un miraggio, e le lotte di potere tra questo e quel padrino ha causato spesso rotture e polemiche. Insomma, se la segreteria unitaria di Egidi durerà sarà un successo. Senza precedenti.
Segreteria unitaria, non è mai troppo tardi
di Andrea Arena
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