Da domani a lunedì prossimo le eccellenze enogastronomiche del Lazio anche quest’anno saranno protagoniste a Torino al Lingotto Fiere per il Salone del Gusto-Terra Madre 2014, la manifestazione internazionale di Slow Food giunta alla decima edizione che prevede la partecipazione di oltre 200mila visitatori, il 30% dei quali proveniente dall’estero, 910 espositori, 18 aree regionali italiane.
Grazie al supporto di Regione Lazio, Arsial, Unioncamere Lazio, Camere di Commercio di Viterbo e Frosinone e della Provincia di Roma, sarà allestito il padiglione in cui Slow Food Lazio animerà un ricco programma che prevede oltre 30 appuntamenti tra assaggi e degustazioni guidate, incontri tematici, presentazioni di progetti e iniziative, laboratori del gusto e didattici per bambini.
Un vero e proprio viaggio enogastronomico nel Lazio alla scoperta delle diverse identità alimentari che hanno radici antichissime, legate all’allevamento, alle coltivazioni, alla conservazione e alle trasformazione dei prodotti, alle sue cucine di territorio. Un patrimonio immenso che però necessita di essere valorizzato e salvaguardato, così come c’invita a fare Slow Food con l’Arca del Gusto che si propone di tutelare la biodiversità e le produzioni locali, per dare un vero e sostenibile futuro al nutrimento dell’intero pianeta.
Ben 45 i produttori del Lazio che esporranno le loro prelibatezze nell’area mercato, di cui 13, della Tuscia: Birrificio Itineris di Civita Castellana e Free Lions Brewery di Tuscania, con le proprie birre artigianali, Azienda Agricola Laura De Parri di Canino, Evolio Etrusco di Vetralla e Il Molino Sciuga di Montefiascone con gli oli extravergine di oliva, Consorzio Coniglio Verde Leprino di Vasanello con le carni fresche di coniglio, Fratelli Stefanoni e Coccia Sesto di Viterbo con carni suine e salumi tipici, Pasticceria Cioccolateria Santori di Castiglione in Teverina e Casantini di Viterbo con il cioccolato e i prodotti da forno tipici, Le Perle della Tuscia di Viterbo e Azienda Biologica Marco Camilli di Onano con patate e legumi e Pira Giovanni Maria di Ischia di castro con i formaggi.
“La Camera di Commercio di Viterbo – dichiara il suo presidente Domenico Merlani – vuole essere sempre più un punto di riferimento per le imprese, uno strumento per valorizzare e tutelare le eccellenze che esprime il nostro territorio, in particolare nel settore enogastronomico. Il mio auspicio è che a ogni evento che seguirà siano sempre di più e possano elevare i loro volumi di affari”.
“Il Salone del Gusto di Torino – ha detto Francesco Monzillo, segretario generale dell’Ente camerale – è la vetrina giusta per dare risalto alle nostre produzioni, molte delle quali già supportate da azioni di marketing come il Marchio Tuscia Viterbese e Piacere Etrusco”.
“Il programma al padiglione Lazio – ha spiegato Roberto Muzi, di Slow Food Lazio – sarà articolato in sei macroaree tematiche: extravergine d’oliva, legumi, formaggi, prodotti da forno, birra, salumi. Al tempo stesso non si mancherà di coinvolgere e valorizzare i prodotti ‘storici’ e i presidi che da tempo hanno caratterizzato, valorizzato e salvaguardato le nostre terre e i nostri mari, come la Marzolina, il Caciofiore della Campagna Romana, la Susianella di Viterbo, la Tellina del Litorale a cui si aggiungerà la presentazione dei cinque nuovi presidi: Fagiolina di Arsoli, Lenticchia di Rascino, Fagiolone di Vallepietra, Giglietti di Palestrina e i Chiacchietegli di Priverno”. Inoltre focus su: formaggi e salumi di bufala; produzioni di miele, liquori, cioccolato, conserve, gelati e pani tradizionali; ortaggi della campagna romana; Tiella di Gaeta; Coniglio verde leprino della Tuscia; Gnocco riccio di Amatrice con la sua amatriciana; Archeogastronomia, le ricette dalle antiche tavole romane. Per l’occasione nell’area Lazio sarà allestita una cucina composta dai cuochi di Terra Madre, da quelli aderenti al progetto dell’Alleanza Cuochi-Slow Food, da quelli delle Osterie d’Italia.
“Grazie a questa manifestazione – ha commentato Stefano Asaro, presidente di Slow Food Lazio – il Lazio nel suo insieme può mettere in mostra, con orgoglio le sue tante identità alimentari che oggi perpetuano il valore di radici antichissime, legate all’allevamento, alle coltivazioni, alla conservazione e alle trasformazione dei prodotti, alle sue cucine di territorio. La nostra regione ha le potenzialità per portare davvero una proposta di qualità dell’alimentazione quotidiana familiare, legata al recupero di un ‘mangiare locale’ che può significare risparmio alimentare ed economico, come pure alla sostenibilità ambientale e alla valorizzazione di ricchezze ancora poco conosciute”.
“La presenza della Tuscia al Salone del Gusto – ha aggiunto Angelo Proietti Palombi, presidente di Slow Food Viterbo – vedrà protagonisti anche i cuochi di tre osterie che presenteranno ricette originali che affondano le loro radici nella tradizione del territorio: I Giardini di Ararat, Il Vicoletto 1563, TrediciGradi”.
Il programma dettagliato e sempre aggiornato di tutti gli appuntamenti organizzati presso il padiglione Lazio al Salone del Gusto è disponibile su: www.slowfoodlazio.it e la pagina Facebook di Slow Food Lazio.