Chi parte e chi torna, negli incroci domenicali delle massime rappresentanti sportive del capoluogo. Parte la Viterbese, alla volta di Sora, per l’ottava giornata di campionato, col nuovo orario invernale delle 14.30. Saranno tanti i tifosi al seguito, perché Sora è trasferta che ricorda i bei tempi e perché tutto sommato resta sempre un derby. Storie (e ruggini) vecchie che s’incrociano con le ambizioni odierne della società gialloblu, intenzionata a dare la scalata alla vetta del campionato. Per farlo, la famiglia Camilli ha appena messo a disposizione di mister Ferazzoli l’ennesimo rinforzo: Samuele Neglia, esterno offensivo di 23 anni, ex talentino della Salernitana. Oggi però non ci sarà: se ne riparla la prossima settimana.
In ogni caso il materiale non manca. Con Andreoli che potrebbe tornare titolare, Angelilli pronto a giocare qualche minuto in più, e qualche ritocco al modulo (si torna al 4-4-2 da trasferta?), non agli uomini. Con gli unici eventuali ballottaggi che dovrebbero riguardare Spinelli e Giannone a centrocampo e Pippi e Morini davanti.
Per gli amanti del genere amarcord (possibilmente strappalacrime), va segnalato un particolare della trasferta al Tomei. A Sora regna come presidente un certo Andrea Pecorelli, già presidente della vecchia Viterbese nella stagione 2005-06. La sua non fu una gestione memorabile, se non dal punto di vista sportivo (quella squadra sfiorò i playoff in C2) sotto altri aspetti. Ricordarsi di salutarlo con affetto.
Poi c’è il basket. Questo in un orario inconsueto (15.30) per il PalaMalè, dovuto a semplificare il viaggio di rientro dei sardi dell’Olimpia Cagliari, avversari in questa terza giornata della Ilco Stella Azzurra. Che può andare a caccia legittimamente della seconda vittoria in serie B, dopo quella di due settimana fa contro Fondi. Perché? Intanto perché la squadra di coach Cipriani ha dimostrato di potersela giocare alla grande in questo torneo, non solo contro i pontini ma anche nella gagliarda e sfortunata trasferta della settimana scorsa a Giulianova. E poi perché Cagliari – unica squadra isolana del girone, mentre l’anno scorso in serie C ce n’erano diverse – non sembra i Lakers: tre sconfitte su tre gare. E va bene che i numeri contano fino ad un certo punto (nel basket però di più), e che ci sono le situazioni, i momenti, gli imprevisti, però ci si può credere fino in fondo. Soprattutto se Cecchetti e compagni giocheranno il loro basket. Nella speranza che il palazzetto torni a ruggire (anche se l’orario non aiuta), visto che per l’esordio casalingo non è che fosse gremitissimo.