Una finestra sul mondo. Peccato solo… Che sia murata. Succede anche questo nella piccola Italia. Tra vicoli, torrette, scorci e bomboniere di tufo, ecco l’angolo che non ti aspetti. Si trova a Piansano, in via Umberto I. Al civico 38, alzando il naso all’insù, si becca un balconcino in ferro battuto che è una chicca. Ogni dettaglio sta dove dovrebbe. Secondo manuale. Tranne, appunto, la ventana. Non vi è porta. Non vi è accesso. Non ci si può arrivare in nessun modo. Se non dall’esterno, e con almeno un tre metri di scala. Come mai? Ci si domanda. E soprattutto. A quale casa farà capo? Ma chiaramente a quella col portoncino altrettanto serrato. Che, dopo un accurato studio di diagonali e prospettive, si intuisce che stia esattamente sotto. Poiché vi è il classico scalino in peperino. Ma al posto del portale con serratura e campanello, si intravede una tavola di legno fissata con quattro Fisher.
Sarà mica che hanno murato una famiglia intera dentro il proprio appartamento? No. Tranquilli. Al 38 di via Umberto I non c’è nessuno (o comunque Nessuno non c’è, direbbero i Quintorigo). Il mistero della palazzina inaccessibile (se non, forse, dal camino) ha altre radici.
Il tutto parte da un incendio divampato qualche anno addietro. Capace di far crollare mezzo solaio e di rendere il lotto inagibile. Pericolante ai massimi livelli. I proprietari, gente di Roma, alla domanda telefonica “sarebbe il caso che veniste a riparare il quartier generale delle vostre vacanze”, han risposto con un “chissenefrega”. Nascosto dietro problemi economici, e quindi (presunta) impossibilità di assumere una ditta edile. Così ci ha pensato il Comune. Usufruendo dei fondi per la ristrutturazione delle facciate. Quelli europei. Studiati ad hoc al fine di rispolverare i centri storici. Tali fondi però, come poi recita l’apposito capitolato, son destinati (appunto) alle facciate. E nulla più. Quindi una porta-finestra ed un portoncino sarebbero costati un fracco all’amministrazione. Brutta grana. Alla quale segue l’intuizione. Il colpo di genio. Muriamo tutto e per il futuro chi vivrà vedrà. Almeno la faccia, pardon la facciata, è salva. E se mai qualcuno volesse piazzarvi un vaso o tenderci panni al sole (stavolta come cantano i Saluti da Saturno), basta che si porti un attrezzo a pioli. Un piccolo sforzo per un grande gesto romantico.