Rottura doveva essere e rottura è stata. La brutta aria che tirava da un paio di settimane tra Sodalizio dei facchini di Santa Rosa e Comune di Viterbo è stata sancita ieri al termine della riunione degli stessi portatori, e dal successivo comunicato. Che certifica l’ufficialità della crisi all’indomani della decisione da parte di Palazzo dei priori di non includere rappresentanti dello stesso Sodalizio nella commissione che di qui ad un paio di mesi sarà chiamata a scegliere il nuovo modello della Macchina.
Per tutte queste cose, e al netto di chi non ha avallato la linea della maggioranza (oltre all’opposizione i consiglieri “ribelli” De Alexandris, Rossi e Taborri), i Facchini esprimono in un comunicato “grande sconcerto e profonda amarezza”. Ancora: “con voto unanime abbiamo deciso che a nessun titolo entreremo a far parte di commissioni o giurie chiamate a votare per il nuovo modello della Macchina di Santa Rosa e che, pertanto, respingeremo ogni tipo di offerta (leggasi contentino o carità pelosa), qualora venisse avanzata”. Con buona pace dei tentativi di riconciliazione anticipati dal sindaco Michelini proprio alcuni giorni fa a Viterbopost.
Ma non è finita qui: i facchini rivendicano anche la mancanza del rimborso per il pranzo sociale del 2013, “pagato dal sodalizio il 16.11.2013 e che non v’è garanzia verbale e men che mai scritta che ci sarà un rimborso del pranzo sociale 2014, tenendo presente che detto evento è ed è stato pagato tutti gli anni dal Comune in virtù di una delibera di oltre trent’anni fa e che negli anni passati il rimborso veniva erogato al massimo entro il mese di aprile dell’esercizio successivo a quello della spesa sostenuta e pagata; per questo abbiamo deciso all’unanimità che, per protesta, il pranzo sociale, sarà pagato in tutto o in parte da ciascun Facchino e che nulla sarà richiesto al Comune; per ovvie ragioni non ci saranno inviti istituzionali”.
Come se non bastasse, l’associazione guidata dal presidente Mecarini annuncia che riporterà i fatti accaduti nelle ultime settimane alla rete delle Grandi Macchine a spalle, all’Unesco e al ministero dei Beni artistici e culturali, nonostante questa segnalazione potrebbe mettere a rischio il futuro della stessa rete: “Ma con tali premesse – osservano i Facchini – quali azioni di salvaguardia potranno essere mai avviate?”. E sarebbe davvero paradossale se l’alleanza che a dicembre ha conquistato il riconoscimento di patrimonio immateriale dell’Unesco dovesse crollare proprio a causa degli scazzi viterbesi…
Insomma, i facchini si prendono un “quasi anno sabatico” e danno appuntamento a tutti per il 3 settembre del 2014, con la nuova Macchina e prima per le operazioni di peso (“per ovvie ragioni di veriifica”) e per la processione del 2. Ma nulla di più: “Abbiamo deciso all’unanimità di interrompere, senza possibilità di ripensamento, ogni relazione con l’amministrazione comunale; non ci saranno conferenze stampa, cerimonie ed altri eventi congiunti, non saremo presenti a Expo 2015, il nostro logo non campeggerà insieme a quello del Comune”.
Evviva Santa Rosa, con la Macchina (vecchia o nuova) ma soprattutto, come non mai, con ogni cosa.