Si sono portati da casa due televisori grandi così, sui quali passavano tonnellate di fotografie. Un impianto di amplificazione che manco gli U2. Microfoni senza fili. Telecamere. E oltretutto hanno pure preparato il buffet. Roba forte, che prima di ieri a palazzo dei Priori non s’era vista manco quando s’e’ affacciato il ministro Franceschini. Ora, chiamarli ragazzi speciali forse è anche poco. Questi sono eccezionali. E sfornano certi rustici da paura. Ah, naturalmente la casa di cui sopra è quella “delle arti”. L’Officina culturale che riapre i battenti nei prossimi giorni. E che si rinnova nei contenuti e nei corsi. Partendo proprio da questi ultimi invece, le news stanno nel laboratorio di cucina, basato sulle dimenticate ma prelibate erbe spontanee locali. Nonché sul seminario attivo di organizzazione di eventi. “Che noi non facciamo praticamente più – annuncia il Mario Biondi della Tuscia, ovverosia il direttore Salvatore Regoli – giacché a Viterbo tale pratica è una malattia epidemica. Li fanno tutti questi benedetti eventi. Aiutiamoli quindi a crearli attraverso dei professionisti di fama mondiale”.
E questo è solo l’antipasto dell’enorme contenitore noto al mondo (nel vero senso della parola) come Juppiter. Dislocato in più sedi provinciali, e atto a formare persone su persone. Gratuitamente. “Ci dicono che diversi ragazzi hanno poi trovato lavoro, dopo essere passati da voi. Complimenti”, si congratula così la consigliera Alessandra Troncarelli. “Il mio sogno di bambina era quello di sfondare nella musica – ci dice invece il vice sindaco Luisa Ciambella – sapere che nelle vostre sedi si può suonare e incidere mi rallegra non poco”. Peccato per la carica istituzionale che succhia alla Lisetta tanto tempo. Altrimenti, sull’onda del “non è mai troppo tardi”, ci sarebbe piaciuto vederla a fianco della Sora Lella e della Maria Rita de Alexandris in una rivisitazione maremmana delle Spice Girls.
Ma proseguendo sulla scala Juppiter, ce ne sarà per tutti anche in questa annata. Fotografia, giornalismo, teatro, coro gospel, videoripresa e montaggio, tecnico del suono, sartoria, ceramica. Si allarga la bottega permanente del riuso: “Un posto da fighi dove nessuno e niente è da buttare”, ancora Regoli. Sala prove, workshop, qualche evento e wi-fi libero. Più la bomba: corso di Lis (lingua dei segni). Apprezzatissimo.
“E’ in corso però il nostro grande cambiamento – chiude il boss, per l’occasione in completo nero e bretelle abbinate – le attività saranno permanenti. In casa ci si vive. Tutto il giorno. Seguendo quattro canali tematici. Sociale, cultura, educazione ed ecologia”.
Lunga vita quindi agli speciali di Juppiter. E cento di questi rinfreschi. Che non guastano mai.