Ma insomma, questo bando per il concorso d’idee per la nuova Macchina di Santa Rosa, è conforme o non conforme? L’avevano chiesto quelli dell’opposizione alla segreteria generale, che ieri in apertura di consiglio comunale (a proposito: per una volta c’era il numero legale già al primo appello, miracolo) ha risposto. E che ha dato il parere di conformità dopo aver concordato col dirigente che quel bando lo ha scritto e firmato – Stefano Menghini – un paio di “lievi modifiche”. Che dovrebbero rendere il codice coerente con le linee guida approvate dal consiglio comunale il 9 ottobre scorso.
All’articolo 2 del bando, per esempio, quando alla formula presente che apre la partecipazione a tutti i cittadini italiani e stranieri è stato aggiunta la locuzione “che ne hanno interesse e titolo”. Questo per evitare che arrivino proposte pure dai bambini dell’asilo, con relativi disegni a pastello. Ma è la modifica all’articolo 7 che spicca, perché il punto aveva suscitato non poche polemiche. Si parla della commissione che dovrà giudicare le idee e scegliere le prime tre classificate (tra cui quella che genererà la nuova Macchina). Il testo originale diceva che la commissione “è composta da un numero dispari di componenti, in numero massimo di sette”. Versione che però era in conflitto con quanto dice l’articolo 84 (comma 2) del codice dei contratti, che prevede cinque membri per la commissione. Dopo la verifica del segretario, ecco la nuova formulazione: “E’ composta in un numero dispari di componenti, nel rispetto della normativa vigente”.
Cosa cambia? Di sicuro manca il riferimento all’articolo 84, che per la minoranza andava messo (come da votazione del consiglio del 9 ottobre) e che eviterebbe comunque eventuali problemi e ricorsi un domani (dice Santucci, FondAzione). Per maggioranza e Giunta, invece, la formula “come da normativa vigente”, non solo è prassi, ma consentirà nelle prossime settimane, dopo l’apertura del bando, di sondare eventuali allargamenti della commissione non solo a tecnici e dirigenti comunali, ma anche ad esponenti degli ordini professionali ed esperti di storia, religione e tradizione locali. Come dire: potrebbero essere inseriti dei membri in quota Curia o addirittura in quota Sodalizio dei facchini, visto che la formula scelta lascia libertà di movimento.
“Abbiamo fatto la stessa cosa che fece Marini sindaco, niente di più e niente di meno”, ripete l’assessore Ricci, che all’epoca era consigliere d’opposizione nel Pd. E con Marini in effetti in giuria c’erano anche esperti esterni, a partire dal compianto don Salvatore Del Ciuco. Se fosse così la maggioranza ha spiegato molto male le sue intenzioni sin dall’inizio, due settimane orsono. Per la minoranza, invece, “oggi è stata sancita l’esclusione dei facchini” (Santucci) e “al massimo vedranno se dopo i sessanta giorni del bando sarà possibile inserire due professori universitari affianco ai cinque tecnici” (Marini).
Sabato, intanto, il Sodalizio in riunione potrebbe prendere una posizione ufficiale sulla faccenda. E sarebbe anche ora, visto che fino ad oggi i facchini sono stati abbondantemente strumentalizzati dall’una e dall’altra parte. Loro malgrado.