18112024Headline:

Ilco, prima storica vittoria in Dnb

Coach Fausto Cipriani

Coach Fausto Cipriani

E chissà se un giorno ci si ricorderà di questo pomeriggio caldo d’autunno, il sole che filtra dai vetri del PalaMalè, i ragazzini che corrono tra i seggiolini e che ancora rimpiangono le vacanze appena finite. Chissà se un giorno, incontrandosi tra vecchi amici, non spunterà pure il solito saputello (o il solito fanatico) che citerà a memoria il punteggio: Ilco Stella Azzurra batte Fondi 77-68. Possibile, perché la prima vittoria in serie B non si dimentica, entra a far parte della storia di questa società e si conquista pure uno spazio negli annali dello sport cittadino. E per i posteri che lo racconteranno.
Esagerazioni? Delirio mistico? Può darsi, e però l’ultima volta che al PalaMalè s’era vista la serie B (parentesi della Lazio a parte), c’era la grande Libertas, il palazzo era pieno, sul parquet s’esercitavano dei mostri, da Meleo a Coltellacci, da Angeli a Sbarra, da Benini a Tirelli. Oggi la B si chiama Divisione nazionale B, la Ilco se l’è conquistata con i denti e con i cojones ai playoff, contro ogni pronostico andando a vincere la sfida decisiva in casa della Luiss, in quella che ci avrebbero voluto spacciare come l’università del basket. E oggi, contro Fondi che ha esperienza in questo palcoscenico, e malizia, e naturalmente nessun timore di salire a Viterbo, be’, oggi si è rivista quella Stella Azzurra lì. Dura a morire, determinata, consapevole di avere a disposizione delle armi e abbastanza coraggiosa per usarle.
E poco importa se la truppa è giovane, e se la prima a Montegranaro era finita in un dilivio. Ogni partita è una storia nuova, e anche se l’inizio è stato difficile, e lasciava pensare al disastro, la Ilco non è morta. E’ andata sotto (18-23 alla fine del primo quarto) e poi ancora nella seconda frazione, coi pontini bravissimi a sfruttare ogni piccola pausa dei gialloblu (a proposito: maglietta bellissima e azzeccata). A meno dieci nel cuore del secondo quarto sembra che la frittata stia cuocendo bene, e qualche gufo rispolvera prontamente i pallottolieri conservati alla bisogna. E invece no: Cecchetti avrà pure 23 anni ma ha la forza dei giusti – prestazione maiuscola -, Rovere è chirurgico, Meschini un cinghialetto che m’hai detto scansate. E ancora: Marcante sarà pure l’ultimo arrivato ma con quel look da Renegade (gli manca solo l’Harley Davidson) intimidisce tutti, e gli altri li conosciamo, con Rossetti che non ha perso il vizio delle bombe (nel senso del tiro da tre), Rogani che gioca poco ma sa come incidere (e in tribuna ha qualcuno che lo vorrebbe sempre in campo, e lo dice ad alta voce), Chiatti e Brunelli.
Morale: la Ilco rientra, resta attaccata e nel terzo quarto è tutto un sorpassarsi a vicenda, mancano solo Gassman e Trintignant. Chi scalda i pop corn in attesa del finale thriller deve però cambiare programma: nel quarto periodo la Ilco trova la brumba per staccare Fondi: mancano quattro minuti abbondanti quando una tripla di Meschini e un appoggio da sotto di Marcante scavano il solco (66-61). E poi ancora Rossetti da tre per il più 10 (71-61). Il resto sono spiccioli di gloria, mentre il palazzo canta e balla.
La prima vittoria è storia, quando s’alzano le immortali strofe di Paolo Conte (Azzurro), il rito che segna ogni trionfo stellino. E poi, mentre coach Cipriani e la banda si radunano al centro per il saluto, ecco pure la novità dei Coldplay, che cantano di un cielo pieno di stelle. La prima è andata e citando Cesare (Giulio), la Ilco qui potrebbe rimanere benissimo.

Ilco Stella Azzurra: Chiatti 2, Fogante, Rossetti 13, Rovere 10, Meschini 12, Manetti, Rogani 8, Marcante 9, Brunelli, Cecchetti 23. Allenatore: Fausto Cipriani

Parziali: 18-23, 43-40, 56-56

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