Domenico Merlani
E’ finita 4-4. Senza bisogno, né dei supplementari, né tanto meno dei calci di rigore. La nuova giunta della Camera di commercio vedrà i due schieramenti che si sono contrapposti in tutto questo lasso di tempo con un egual numero di membri, senza che nessuno abbia prevalso sull’altro. E Domenico Merlani, novello presidente, a questo punto avrà una sola strada da percorrere: quella delle larghe intese, di Lettiana (Enrico) memoria.
Nella seduta del consiglio camerale svoltasi ieri pomeriggio sono stati dunque eletti Domenico Merlani (presidente), Novella Bentivoglio (commercio), Petronio Coretti (agricoltura), Marco Giuliani (industria), Luigia Melaragni (artigianato), Rino Orsolini (industria), Mauro Pacifici (agricoltura), Vincenzo Peparello (turismo), Stefano Signori (artigianato).
Al di là delle dichiarazioni e dei commenti ufficiali, annaffiati da ettolitri di diplomazia, la lotta è stata durissima fino all’ultimo secondo a disposizione, alla ricerca di quel voto in più che avrebbe potuto portare alla prevalenza di uno schieramento a dispetto dell’altro. Ma tutte le pedine sono rimaste ferme sulle proprie posizioni, e così pareggio è stato.
Ed ora Merlani questo pareggio dovrà gestirlo per tutto il mandato, dovendosi muovere a passo felpato per mantenere un equilibrio che comunque resta precario.
“Sono molto soddisfatto della giunta eletta – ha detto Merlani subito dopo il voto – in quanto è composta da una buona rappresentanza femminile, un consistente numero di imprenditori e un’equilibrata presenza dei settori economici. Questo è il massimo a cui un presidente può ambire per avere una giunta collaborativa, competente e qualificata. Siamo finalmente nelle condizioni di metterci subito al lavoro, fornendo un indirizzo fattivo per il futuro di questo territorio”.
Dichiarazioni fotocopia anche da parte degli altri, tutti disposti a superare (a parole) le divisioni e a lavorare per il territorio in piena unità d’intenti. Anche se da qualche parte (indovinate dove) c’è stato un frenetico sfregamento di mani per il risultato raggiunto.
Piuttosto, c’è da annotare un dato storico: dopo svariati lustri nell’esecutivo camerale scompare il cognome Delli Iaconi. Un segno del destino?
