Il presidio di Acquapendente torna ospedale per acuti dopo oltre tre anni. Infatti, successivamente alle procedure messe in atto dalla Regione Lazio per l’inserimento di Acquapendente come presidio di area disagiata, in seguito alla richiesta del Comune, ed alla lettera inviata dal Ministero in cui accoglieva tale richiesta, la Asl di Viterbo ha pubblicato la delibera n. 898 del 14/10/2014 con la quale ha rettificato la situazione per Acquapendente, denominando la nostra struttura come “ospedale di zona particolarmente disagiata”.
La dotazione prevista nella delibera è quella di un pronto soccorso con personale dedicato, 20 posti letto di degenza per acuti di medicina generale, day surgery, radiologia e laboratorio settore decentrato di Belcolle. A questo si aggiunge la richiesta da parte dell’Azienda di inserire alcuni servizi che erano previsti per la Casa della Salute, che sarebbero di supporto alla struttura dell’ospedale.
In questi giorni sta per essere pubblicato il decreto del Presidente della Regione Lazio sulla riorganizzazione della rete ospedaliera che, come anticipato da Zingaretti stesso, vedrà inserito Acquapendente come ospedale di zona disagiata, confermando la dotazione complessiva di 30 posti letto di degenza, oltre la day surgery chirurgica, collocati in un’unica area medica-chirurgica, il pronto soccorso e gli altri servizi sopra citati.
“È evidente che il lavoro fatto in questi anni dall’amministrazione Comunale – dichiara il sindaco Alberto bambini – da tutte le forze politiche, dai Comuni limitrofi e dai cittadini è riuscito a dare i suoi frutti, invertendo quello che sembrava un destino ormai segnato per la struttura di Acquapendente. Il passo successivo, dopo la pubblicazione del decreto regionale, è far sì che l’Atto aziendale che dev’essere presentato entro la metà di novembre tenga conto di queste indicazioni, e che la dotazione prevista per Acquapendente non rimanga solo sulla carta, ma venga attuata in tempi rapidi attraverso investimenti sia in risorse umane che economiche. In un periodo in cui assistiamo a tagli sulla sanità e alla chiusura dei piccoli ospedali, le scelte fatte dal Ministero e dalla Regione Lazio assumono un valore ancora più importante, che confermano così la giustezza delle battaglie portate avanti in questi anni a difesa del nostro ospedale e del diritto alla salute per tutto il territorio dell’Alta Tuscia”.