S’è svejata. La sora Lella s’è svegliata. E con lei, Raffaela Saraconi l’assessora ai rifiuti, sembra essersi svegliato tutto il Comune. Oggetto: la mondezza. E la raccolta contestatissima (dai cittadini) da parte di Viterbo Ambiente, la società che da contratto incassa da parte di Palazzo dei priori 49 milioni di euro (più i ricalcoli dell’Istat) per sei anni.
Ieri, per la prima volta dopo mesi di attacchi e accuse non solo politiche, Saraconi ha pronunciato le parole fatidiche: “Non escludiamo la rescissione del contratto”. Con Viterbo Ambiente, s’intende, qualora la società che ha in carico la gestione della raccolta della mondezza non dovesse rispettare per intero il contratto. E come controllare che ciò avvenga (o non avvenga)? Semplice: “Nominando un direttore dell’esecuzione del contratto, una persona che vigili affinché gli accordi con la ditta vengano rispettati sul campo – spiega Saraconi – Una figura già adottata con successo da altre città e che potrebbe fare al caso nostro, anche con costi contenuti”. Il bando è già in preparazione.
Certo, si potrebbe dire che una cosa del genere doveva essere notata da tempo, considerando anche le migliaia di segnalazioni arrivate dai viterbesi, un colpo diretto all’immagine del Comune anche se magari il Comune non c’entra niente. “E’ passato un anno ed è ora di verificare cosa funziona e cosa no in questo accordo – dice Saraconi – Se i patti non verranno rispettati possiamo anche prendere in esame la soluzione estrema. Contralliamo tutto, a partire da chi deve curare il verde pubblico nelle scuole, una ditta di Palestrina che mi pare comunque molto più efficiente di quella che si occupa del centro storico (il riferimento è a Daniel’s plant, ndr)”. E il sindaco Michelini: “E’ arrivata l’ora di affrontare il problema della raccolta in modo diverso”. Come sostiene tra l’altro la consigliera Frontini (Viterbo 2020): “Le mancanze di Vitero Ambiente hanno fatto passare una cosa buona e giusta come la raccolta differenziata in un sacrificio inutile per i viterbesi. E così non è”.
Anche lo scorso anno avevano paventato l’intervento di tre “capoccia” che avrebbero dovuto sorvegliare il lavoro di Viterbo Ambiente. In via S. Maria in Gradi, più precisamente nella sede della Lega delle Cooperative, il rossissimo Luigi Biagini ancora si fa grasse risate.
Sapete che penso? Quando si vincono gli appalti al ribasso bisogna prendere coscienza dei rischi a cui si va incontro. Ma se l’assessore delegato non sa neanche distinguere l’umido dalla plastica la vedo dura…
Adesso attendiamo l’ennesimo “figlio di…” che con un bando ad hoc riuscirà a mettere il culo su una calda poltrona di Palazzo dei Priori. Ce lo vedete? Controllore di Viterbo Ambiente!
Ma per piacere.
Anche lo scorso anno avevano paventato l’intervento di tre “capoccia” che avrebbero dovuto sorvegliare il lavoro di Viterbo Ambiente. In via S. Maria in Gradi, più precisamente nella sede della Lega delle Cooperative, il rossissimo Angelo Biagini ancora si fa grasse risate.
Sapete che penso? Quando si vincono gli appalti al ribasso bisogna prendere coscienza dei rischi a cui si va incontro. Ma se l’assessore delegato non sa neanche distinguere l’umido dalla plastica la vedo dura…
Adesso attendiamo l’ennesimo “figlio di…” che con un bando ad hoc riuscirà a mettere il culo su una calda poltrona di Palazzo dei Priori. Ce lo vedete? Controllore di Viterbo Ambiente!
Ma per piacere.