L’associazione Confartigianato di espressione datoriale, è finalizzata a promuovere l’aggregazione e l’azione comune delle varie presenze e delle molte sensibilità dell’impegno culturale, politico e sociale di matrice e provenienza imprenditoriale. Si pone all’attenzione e al dialogo impegnato fra sensibilità per una nuova assunzione di responsabilità civica.
Le varie iniziative vengono sollecitate con particolare forza dal multiforme dispiegarsi della crisi che attraversa la società italiana e dalle crescenti e spesso autorevolissime istanze che ne suggeriscono un affrontamento coraggioso e non tardivo: l’avvento del provvidenziale cambiamento rappresentato dal Pontificato di Papa Francesco, in particolare, che da una parte mette in luce la tiepidezza e l’estraneità dei cittadini nel confronto finora perseguito sul piano culturale e politico, dall’altra chiama, appunto, ad un rinnovato impegno per un generoso ed entusiastico movimento rinnovatore spinto fino ai confini di una vera e propria “rivoluzione” culturale, capace di cogliere nell’intimo lo stato attuale della società contemporanea e di offrire risposte affidabili alle sue urgenti domande.
Le istanze che la nostra associazione, Confartigianato Imprese di Viterbo, promuove con manifestazioni, aggregazioni, consorzi, sono il rinnovato cammino che essa vuol promuovere, intende rappresentare, in altri termini, un momento di rivoluzione culturale fondato sull’attualizzazione di etica e morale, che va oltre la scarsa e scialba incidenza del solo mercato, nella cultura consumistica, ma nel confronto delle urgenze morali, economiche e sociali sperimentata nei tempi recenti ed attuali.
La memoria del passato – e la storia delle cose buone realizzate – non basta per introdursi con idee e proposte rinnovatrici, capaci di rapportarsi più correttamente e con maggiore efficacia con il mondo che preme, e di superare gli ostacoli e i freni in modo, con coscienza e con propositi rivoluzionari, per un salto deciso nei tempi nuovi che il momento storico (e la grande crisi che lo caratterizza) impongono alle nostre e alle nuove generazioni. Bisogna costruire il futuro quasi da zero e senza attardarsi nei ricordi puramente rievocatori e nostalgici del boom industriale ed imprenditoriale del dopoguerra.
Lo stato di crisi che il nostro Paese attraversa almeno da un quinquennio, e che si manifesta con aspetti di crescente gravità relativamente ai fattori dello sviluppo economico e del degrado culturale e sociale, con un visibile calo della tenuta morale dei costumi, turba ormai con particolare forza la coscienza dei padri di famiglia, imbarazza (e talvolta scandalizza) quella sensibilità che ancora vive e reagisce nella tradizione culturale e morale che ci rimane delle radici imprenditoriali artigiane che hanno connotato la vita e la storia degli ultimi due secoli.
Verso questo stato di crisi si va imponendo l’esigenza di uno scatto di forte e larga opposizione che – nel caso nostro di cultura umanistica reduci di una consolidata esperienza politica – è innanzitutto “opposizione di coscienza” per affermare e rilanciare un quadro positivo di valori umani e civili, incentrato sulla persona nella più ampia visione e concezione antropologica moderna e laica, aperta alle molteplici sensibilità spirituali e culturali di cui sono capaci i tempi che viviamo, rafforzato per noi credenti dal valore del messaggio di solidariètà umanistica.
Sono, questi, tempi di necessaria valorizzazione ed esaltazione della presenza dell’uomo come persona al centro del creato, protagonista del bene comune e di tutto l’insieme dei valori del vivere sociale.
Fortemente confermata appare particolarmente, in questo tempo, la centralità della scelta di ideali umanistici rappresentata dalla cultura e dalla pratica tutta incentrata sulla famiglia con un rinnovato impegno dei cittadini nella vita sociale e politica.
Siamo coscienti che in Italia può dischiudersi, in sintesi, una nuova fase dell’impegno civile e politico, un rilancio vitale e innovatore dell’esperienza passata, attraverso una nuova stagione, seppure faticosa e a volte contraddittoria, della rinascita dei valori etici e morali.
Il nostro Paese ha bisogno di superare la lunga crisi attuale, che non è solo economica ma anche di riferimenti valoriali certificati: l’ispirazione cristiana è tuttora generatrice di una cultura vitale che può e deve assumersi la missione di fondare affidabilmente una rinnovata speranza per una nuova solidarietà compiuta nella concretezza dei tempi che viviamo. Né mancano esperienze e persone numerose che testimoniano ogni giorno tale possibilità: a disposizione di esse vogliamo assicurare un progetto che garantisca consistenza organica e duratura di sviluppo. Un progetto fondato innanzitutto sulla valorizzazione piena della centralità della persona umana e della sua dignità materiale e spirituale, della famiglia che ne è la matrice, e dei susseguenti naturali ambiti delle relazioni comunitarie attraverso le quali si rende possibile una costruzione autentica del bene comune.