17112024Headline:

Tuscia in jazz a Bagnaia: casa dolce casa

jazz (1)Quindicimila euro sono entrati. Quindicimila euro sono usciti. E come sempre, nessuno si è lamentato. Anche perché in cinque serate a Bagnaia si sono affacciate ben duemilaquattrocento persone. E questi sono i (primi) numeri di chiusura del Tuscia in jazz estivo. Dopo Bagnoregio. Dopo La Spezia. Dopo tutto il consueto vagabondare. Soddisfattissimi a braccetto Provincia e Comune, che hanno finanziato il prestigioso contenitore. Appagati inoltre anche gli organizzatori. Al punto che già si parla di sessione invernale. Natalizia. Con voci calde che per forza di cose mirano verso il gospel. Con accordi stellari con prestigiosi festival capitolini. Con un tracciato suddiviso in sei, sette eventi. E dislocato, lo insegna la storia, per tutta la provincia. In attesa chiaramente del blocco pasquale, che nel 2014 ha dato frutti prestigiosi e pare (condizionale d’obbligo) resterà nel capoluogo per almeno altri tre anni. Che tradotto vorrebbe dire: a Michelini e a Delli Iaconi la cosa è garbata. Si tira verso una convenzione sul lungo tempo.
“Siamo partiti dalle sonorità brasiliane del Watermelon Band – dice il direttore Italo Leali – poi si è passati a quelle tipiche di New Orleans, con Angelo Olivieri e il suo quartetto. Non è mancata la tradizione italiana di Mauro Dolci e Diana Saiu. Si è finito con la raffinatezza di Peppe Servillo e Rossana Casale”.
Un programmino variegato che ha portato nella frazione spettatori da Latina, Frosinone, Terni, Rieti e Roma. Una vetrina perciò non da poco, in chiave turistica. Supportata alla grande dalla locale Pro Loco e dal Centro polivalente. Risorse indispensabili al fine di condire e impreziosire di contenuti il pacchetto. “Peccato solo che il teatro del borgo non sia agibile – prosegue Leali – altrimenti nei mesi a venire avremmo potuto dare continuità ad un catalizzatore che in cinque anni ha portato oltre 14000 visitatori. Strutture di questo tipo sono fondamentali per il rilancio del territorio. In futuro comunque ci auguriamo di tornare a godere, come già fatto nel passato con i Manhattan Transfer, Roberto Gatto e molti altri, della bellissima location di Villa Lante. Colgo l’occasione infine per ringraziare Marco Torromacco e Arduino Troili sul fronte politico. La Pro Loco 01031 e il Centro Polivalente per il prezioso aiuto, la Meta Energia e grappa Zanin per il contributo.”
E il Tuscia in jazz non intende fermarsi. Dietro l’angolo ci sta infatti il Cubo festival di Ronciglione. Che si aprirà il 6 dicembre, seconda edizione, con lo spettacolo teatrale di Giobbe Covatta. Dietro le quinte si parla anche di Erri de Luca e molta altra roba. A breve il programma completo.

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