Il rilancio di TusciaExpo? Una bella speranza che è rimasta tale. Il centro agroalimentare? Una boutade propagandistica. La realtà è tutra racchiusa nella delibera del 16 settembre scorso firmata dalla giunta regionale: la società dovrà essere liquidata, e la stessa Regione chiede 957.713 euro da inserire a bilancio come debiti nei confronti della Regione stessa. E che dunque i quattro soci di TusciaExpo (Regione, Provincia, Comune e Camera di commercio) dovranno pagare.
Una doccia scozzese, che smentisce clamorosamente gli auspici di Palazzo dei priori (che aveva sbandierato le sue volontà, a questo punto velleità, di mantenere in vita la società e di rilanciarla puntando sul settore ortofrutticolo), e anche chi puntava sui “buoni rapporti” – a questo punti solo presunti – tra il Comune e il governo Zingaretti. Dalla Regione non è arrivato nessun assist, anzi una sorpresa amarissima, segnalata per primo dal consigliere regionale Daniele Sabatini (Nuovo Centrodestra) e rilanciata con un’interrogazione in consiglio comunale, ieri, rivolta da Giammaria Santucci (FondAzione) al sindaco. Interrogazione puntuale, visto che oggi è prevista l’assemblea dei soci di TusciaExpo, quell’assemblea che con ogni probabilità sancirà la chiusura di questa realtà.
La richiesta di soldi dalla Regione ha indebolito nettamente la posizione dell’unico socio che aveva manifestato interesse a mantenere in vita la società, cioé il Comune. Tanto convinto, nello scorso marzo, da costringere alla cancellazione del concordato produttivo, rimettere la società in bonis, e riaprire la questione dei creditori. Nonostante (o forse a causa di, dicono i maligni) la presenza in giunta di un assessore con delega alla questione come Tonino Delli Iaconi, che su TuciaExpo è il più esperto al mondo.
All’interrogazione legittima di Santucci (“Dopo i vostri proclami dei mesi scorsi vorremmo sapere cosa farete domani in assemblea”), Michelini non ha saputo rispondere nel merito. Si è incartato, manco fosse un difensore del Cska l’altra sera all’Olimpico. Prima ha ammesso di non aver visto la delibera, pure presente sul sito della Regione da mercoledì (“La apprendo da lei)”, poi ha fatto ammuina, dicendo che il processo di liquidazione non è sconosciuto, visto che anche in passato ci sono state pratiche del genere (“Per esempio il Cev”). Infine, incalzato ancora da Santucci, che chiedeva quale sarà oggi la posizione di Palazzo dei priori e del suo 25 per cento della societá, ha concluso sibillino: “Deciderá l’assemblea di oggi”. Fissata alle ore 11.
E cosa succederá oggi? “Semplice prenderemo atto che TusciaExpo è fallita”, chiosa il presidente della Provincia Marcello Meroi. Una sentenza scontata da tempo, ma non per Palazzo dei priori.